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Mir: "Non potevo passare Oliveira. Il podio era l'obiettivo"

Il campione del mondo ha chiuso sul terzo gradino del podio ed ha affermato di aver fatto di tutto per raggiungere il massimo obiettivo possibile.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Può un terzo posto avere il sapore di una svolta per Joan Mir? Il campione del mondo è riuscito a tornare sul podio dopo una assenza prolungata ed un paio di gare complicate, ma oggi il pilota della Suzuki è stato perfetto, a differenza del suo compagno di team incappato in un’altra caduta.

Mir ha chiesto il massimo alla sua moto, senza però andare mai oltre il limite per evitare di pregiudicare un risultato che porta daccapo il sorriso sul suo volto. Un sorriso però amaro alla luce della tragica scomparsa di Jason Dupasquier.

“Se avessi rischiato qualcosa in più sarei caduto” ha commentato a caldo il campione del mondo. “Ho provato a dare il massimo, ma oggi è stato molto difficile salire in sella dopo quello che è accaduto. Voglio mandare tutto il mio supporto alla famiglia di Jason”.

 

Subito dopo la bandiera a scacchi Mir era stato promosso in seconda posizione a seguito della retrocessione di Oliveira in terza per essere transitato di un pelo oltre i limiti del tracciato, ma poco dopo la direzione gara ha ristabilito le posizioni dato che lo stesso spagnolo ha commesso la medesima infrazione.

Joan non ha voluto fare polemica per il caos finale ed ha spiegato come con il pacchetto a disposizione il terzo posto fosse il massimo risultato possibile.

“Siamo qui per giocare il campionato, per prenderci dei rischi, ma oggi non ero in grado di superare Oliveira. Mi distanziava troppo sul rettilineo ed in curva non ero abbastanza vicino. Il team, però, ha fatto un lavoro spettacolare e mi ha dato una moto competitiva. Io ho cercato di gestire al meglio le gomme”.

“Ci manca ancora un po' di velocità in rettilineo, ma siamo riusciti a centrare il nostro obiettivo che era andare a podio. Adesso arriveranno circuiti più favorevoli per me e per la moto”.

I weekend della Suzuki si complicano inesorabilmente al sabato, quando sia Mir che Rins soffrono tremendamente in qualifica. Il campione del mondo ha spiegato come quest’anno la situazione si sia complicata ulteriormente a seguito del grande passo in avanti fatto dalle Ducati sul giro secco rispetto alla passata stagione.

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“Quest’anno le Ducati sono migliorate molto in qualifica ed abbiamo tre moto che ci stanno sempre davanti, mentre nel 2020 non era così e riuscivamo a lottare per la seconda fila”.

Chiusa la trasferta del Mugello con il terzo posto, Mir è adesso orientato ai prossimi appuntamenti che, sulla carta, dovrebbero essere più favorevoli alle caratteristiche tecniche della Suzuki. Il campione del mondo, però, ha evidenziato quelli che sono ancora i punti deboli della sua moto rispetto alla concorrenza.

“Quest’anno la lotta per il titolo è complicata. Sia Pecco, che Fabio che Zarco vanno quasi regolarmente a podio, mentre io fatico su quei circuiti meno favorevoli. Ancora non siamo al livello della Yamaha in qualifica e non abbiamo la potenza della Ducati per superare nei rettilinei”.

“Io spingo sempre al 100%, la moto funziona bene, ma dove possiamo fare la differenza è nella gestione. Guardo con ottimismo ai prossimi appuntamenti”.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, Miguel Oliveira, Red Bull KTM Factory Racing, Joan Mir, Team Suzuki MotoGP
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