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Mir: "Io e la Suzuki abbiamo già capito cosa mi serve per essere veloce"

Il rookie spagnolo della Suzuki ha concluso i test di Sepang soddisfatto per come procede l'adattamento alla nuova moto ed alla nuova categoria.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Joan Mir è stato un dei piloti che si sono dati più da fare nei tre giorni di test in Malesia, con un totale di 178 giri. Il pilota della Suzuki ha concluso con il 15esimo tempo, staccato di 1"247 dal leader Danilo Petrucci. Tuttavia, il maiorchino avrebbe potuto anche piazzarsi meglio se non avesse commesso un errore nel suo "time attack".

"Peccato che nel mio giro veloce ho sbagliato" ha detto Mir appena sceso dalla GSX-RR. "E' un peccato non esserci riuscito, ma avevo una sola gomma morbida e a volte queste cose accadono. Avrei potuto essere un po' più avanti, ma sono soddisfatto. Il mio tempo è decente, ma alla fine è un test e sono contento del mio passo".

Dopo che la squadra gli ha concesso di prendere con calma i test di Valencia e Jerez, per adattarsi con tranquillità alla nuova categoria, a Sepang ha cominciato a lavorare come un vero pilota della MotoGP. Essendo un pilota ufficiale, ha infatti riconosciuto che il suo lavoro si sta accumulando.

"E' quello che deve fare un pilota ufficiale. Se sei un pilota satellite, devi solo fare benzina, girare ed aggiustare l'elettronica per il circuito. Nel mio caso non è così ed è un po' più complicato. Oltre ad essere un rookie, devo provare molte cose che mi permetteranno di adattarmi meglio, ma in un primo momento mi costano qualcosina in più" ha detto.

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Come ha detto anche Pecco Bagnaia, grande rivelazione dei test di Sepang, lo spagnolo è arrivato in Malesia da pilota della Moto2 e forse è ripartito da pilota di MotoGP.

"Sono qui per imparare e sto già guidando nel modo che mi ha chiesto la Suzuki. Io ed il team abbiamo già capito quello che mi serve per essere veloce. Sono orgoglioso del cambiamento che ho fatto in questi giorni, dei tempi che abbiamo fatto e delle cose che siamo riusciti a scartare. Con 180 giri ho potuto imparare e prendere appunti. E me ne vado dalla Malesia con delle sensazioni molto buone" ha detto.

Oltre alla moto ed alla categoria, Mir ha dovuto adattarsi anche al suo nuovo gruppo di meccanici.

"Ho gestito bene l'inglese e l'italiano, ho studiato negli ultimi due anni. Qualche dubbio mi rimane, ma in quel caso parlo in spagnolo e mi capiscono" ha scherzato.

Per il momento, il #36 guarda molto a quello che fa Rins e non ha problemi ad ammettere le cose che è in grado di fare meglio di lui.

"Questa è una squadra e ci dobbiamo aiutare. Fa molte cose meglio di me. Non frenare, ma sfrutta meglio l'elettronica e riesce a rialzare prima la moto. Ma piano piano sto mettendo le cose a posto" ha concluso.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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