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Mir: "Devo guidare in modo innaturale per fare un tempo"

Joan Mir, campione del mondo in carica della MotoGP, è preoccupato per la difficoltà di fare un ottimo tempo sul giro secco al sabato. Questo, infatti, lo ha costretto sino a ora a partire molto indietro in gara.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez rientrerà a gareggiare in MotoGP solo in questo fine settimana sul tracciato portoghese di Portimao, ma il campione del mondo della classe regina del Motomondiale, Joan Mir, sembra aver trovato comunque un avversario piuttosto complicato da battere.

Non stiamo parlando di una persona, dunque di un pilota, ma della GSX-RR in versione 2021. Il giro veloce, almeno negli ultimi anni, non è mai stato il punto forte della Casa di Hamamatsu, tant'è che l'unica pole centrata da quando è rientrata in MotoGP - nel 2015 - è stata centrata da Aleix Espargaro al GP di Catalogna proprio di quell'anno.

Nei primi 2 GP della stagione, Mir non è riuscito a qualificarsi direttamente in Q2, risultando costretto a effettuare la Q1 per riuscire a giocarsi le sue chance di pole. Eppure Joan non è riuscito a fare meglio di un modesto decimo tempo nella gara d'esordio, facendo poco meglio nel GP di Doha con il nono tempo.

"Abbiamo molto lavoro da fare. Siamo lontani, anche se ci stiamo avvicinando. Sappiamo in quali aree dobbiamo migliorare, perché per me è molto difficile fare un buon tempo sul giro secco".

"Devo guidare in modo diverso e non è naturale per me guidare in un modo differente dal mio per fare il tempo sul giro".

In gara le Suzuki hanno mostrato di avere tutto il potenziale per recuperare. L'ottima gestione gomme che consente di fare la GSX-RR ha portato Mir e Rins a ottenere comunque buoni risultati in gara, anche se la mancanza di potenza del motore ha privato Mir di un podio che nella pria uscita stagionale sembrava alla sua portata dopo una bella rimonta.

"Normalmente sono più stressato al sabato che alla domenica", ha aggiunto Mir. "E' qualcosa che dobbiamo aggiustare, perché non è normale essere così lontani dagli avversari sul giro secco".

"Alla fine, se guardiamo al ritmo di gara, siamo sempre molto competitivi, guidiamo molto bene. Ma quello che non è normale è che i nostri avversari riescano a migliorare di un secondo e mezzo in qualifica. Quindi è qualcosa su cui dobbiamo lavorare".

"Inoltre, il mio stile naturale di guida non mi aiuta. Di solito sono molto aggressivo e per fare un buon tempo sul giro bisogna esserlo Ma con questa moto devi essere molto fluido e rilassato".

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