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Mir bacchetta Suzuki: "Voglio di più del terzo posto"

Il campione del mondo è tornato sul podio ad Aragon, ma ha ribadito ancora una volta che alla sua Suzuki manca qualcosa per puntare alla vittoria e che vorrebbe giocarsela almeno alla pari con i suoi avversari. In ogni caso, è convinto che per il 2022 da Hamamatsu arriverà una GSX-RR all'altezza delle aspettative.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La costanza continua ad essere l'arma di Joan Mir. Ci ha vinto così il Mondiale nel 2020 e anche in questo 2021 il suo ruolino di marcia lo ha visto salire sul podio in ben cinque occasioni, l'ultima delle quali oggi a Motorland Aragon, dove si è piazzato terzo.

Questa grande costanza in gara, però, sembra essere vista quasi come un punto debole dal pilota della Suzuki, che dopo la gara non sfoggiava il sorriso tipico di chi è appena sceso dal podio con una coppa in mano. Ancora una volta, il maiorchino ha ribadito che il suo obiettivo è la vittoria, ma che al momento la sua GSX-RR non sembra avere tutto ciò che serve per conquistarla.

"Mi sarebbe piaciuto riuscire a lottare per la vittoria oggi, ma partire sempre da dietro e senza avere la possibilità di fare dei sorpassi sul rettilineo, rende tutto difficile. Sto dando il 100% e io vorrei vincere. Sappiamo che il podio è alla nostra portata, ma io voglio di più", ha detto Mir ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD, nonostante il risultato odierno lo tenga al terzo posto nel Mondiale, seppur con 57 punti di ritardo nei confronti di Fabio Quartararo.

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Poi è passato ad analizzare un po' più nel dettaglio quelli che sono i punti carenti della sua GSX-RR: "La potenza della moto c'è, mi mancano alcuni dettagli che dobbiamo aggiustare. L'accelerazione è uno degli aspetti su cui dobbiamo lavorare, ma anche sull'abbassatore del posteriore, per provare almeno a partire nelle stesse condizioni degli altri. Questo mi renderebbe già contento".

Una volta che si è portato in terza posizione, il suo ritmo non era troppo distante da quello di Pecco Bagnaia e Marc Marquez che lo hanno preceduto. Il problema è che ha perso troppo terreno all'inizio, soprattutto in una gara che è stata d'attacco dall'inizio alla fine.

"Mi aspettavo una gara di questo tipo e ho provato a spingere dall'inizio alla fine, ma non ho trovato lo stesso livello di grip che avevo nelle prove. Non so se sia stata una questione di temperatura o se sia stato perché sono stato tanto dietro a Miller e ad Aleix Espargaro".

"Io devo fare delle linee tanto diverse e quindi faccio fatica dietro di loro. Quando sono riuscito a passarli, infatti, più o meno giravo come Pecco e Marc. Per questo dobbiamo continuare a migliorare la qualifica, perché in gara non siamo lontani".

Infine, ha ribadito ancora una volta che la Suzuki avrebbe dovuto fare di più quest'anno dal punto di vista dello sviluppo, dicendosi certo però che non si farà trovare impreparata per due anni di fila.

"Dobbiamo capire quello che è successo quest'anno perché non riaccada l'anno prossimo. Quest'anno siamo indietro a livello di evoluzioni rispetto agli altri. Adesso stanno lavorando forte, ma bisognava farlo un po' prima. Ma sono sicuro che l'anno prossimo ci porteranno un pacchetto più competitivo".

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