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Mir attacca la direzione gara: “Penalità ingiusta”

Il pilota Suzuki ha criticato la Direzione Gara per avergli dato una penalità a seguito del contatto con Johann Zarco durante il Gran Premio della Malesia, nonostante il francese sia andato a scusarsi successivamente.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Johann Zarco e Joan Mir erano proprio alle spalle di Jack Miller, in nona e decima posizione rispettivamente, quando si sono scontrati alla Curva 13 durante il Gran Premio della Malesia. La manovra è avvenuta quando Zarco si è spostato all’interno nel tentativo di sorpasso sull’australiano della Ducati, ma Mir stava già provando a sopravanzare il francese.

Così Zarco è caduto, mentre Mir è andato avanti. Gli è stata però inflitta una penalità ed è stato costretto a fare un long lap penalty che gli ha fatto terminare la gara in decima posizione. Mir ha affermato che la penalità fosse ingiusta perché il contatto non è avvenuto per colpa sua e ha richiamato all’attenzione altri incidenti come quello di Valentino Rossi, che lo ha colpito al Mugello, o Zarco, che ha causato la caduta a Brno. Entrambi però non hanno ricevuto penalità.

“Venivo da dietro con un passo migliore degli altri e stavo recuperando la distanza – spiega Mir – provavo a superare il maggior numero di piloti possibile, perché non riuscivo a spingere tanto in frenata, respiravo pesantemente ed è stato difficile finire la gara”.

 

“Ho preso l’interno della Curva 13 per superare Zarco e Miller, perché ero piuttosto veloce in quel momento – continua il pilota Suzuki – ero all’interno, poi Zarco ha provato a sorpassare Miller ma non ha visto che arrivavo. È normale, non è colpa sua ovviamente. Ci siamo toccati, ma lui sfortunatamente è caduto. Mi dispiace per lui, ma non è stata colpa mia, è qualcosa che in gara può succedere”.

Mir incalza: “Se guardiamo al passato, i problemi che ho avuto con Valentino al Mugello o con Zarco a Brno, in cui mi ha colpito alla prima curva e la mia gara è finita, non hanno avuto conseguenze. Nessuno gli ha fatto niente. A me invece è stata data una penalità. Ingiusta direi. Ma quello che posso dire è che sono un rookie e la cosa più facile da fare è darmi un long lap perché Zarco è caduto”.

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Lo spagnolo aggiunge anche che Zarco è andato da lui a scusarsi dopo la gara e non si sono accusati per l’incidente, a prova del fatto che non c’è stata colpa da parte di nessuno: “Questo dimostra che non è stata colpa mia, Zarco è anche venuto al mio box e mi ha chiesto scusa. Anche io gli ho posto le mie scuse perché avrei potuto evitare di colpirlo, la stessa cosa per lui. Abbiamo entrambi capito la situazione, ma la Direzione Gara no”.

Lo stesso Zarco ha affermato che la caduta non è stata un dramma: “Ho provato a superare Jack Miller per andare via, perché se fossi riuscito a scappare avrei salvato l’ottava posizione, ma Joan è arrivato ancora più all’interno della Curva 13, un po’ troppo veloce. Mir ha provato a sorpassare, era un po’ al limite, credo che non si aspettasse che io fossi così interno. Mi ha toccato abbastanza violentemente e non ho potuto fare niente. Non è un dramma, non mi sto giocando nulla in campionato”.

Informazioni aggiuntive di Andrew van Leeuwen

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Srinivasa Krishnan

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Alex Rins, Team Suzuki MotoGP, Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

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Foto di: Srinivasa Krishnan

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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