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Michelin, Taramasso: "In Thailandia portiamo quattro specifiche posteriori, con due gomme medie"

Il responsabile dell'azienda francese ha spiegato che le gomme che saranno utilizzate a Buriram saranno inedite, perché sono state realizzate in base ai dati raccolti nei test di febbraio. Torna anche la carcassa per le alte temperature che di solito su utilizza in Austria.

Membri del team Michelin al lavoro

Gold and Goose / Motorsport Images

Motorhome Michelin
Pneumatici Michelin
Pneumatici Michelin nel paddock
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Camion Michelin
Gomme Michelin
Michelin tyre
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Michelin tyres
Michelin tyres
Michelin tyre
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Pneumatici Michelin
Un dipendente Michelin al lavoro

Questo fine settimana la MotoGP è attesa da una sorta di "salto nel buio". Per la prima volta nella sua storia, infatti, il Motomondiale disputerà il GP di Thailandia sul tracciato di Buriram. E' vero che squadre e piloti della classe regina hanno avuto a disposizione tre giorni di test durante l'inverno, ma sappiamo bene che molto spesso le cose vanno diversamente nei weekend di gara. Inoltre ora sono passati quasi otto mesi, quindi le condizioni potrebbero essere molto diverse.

Certamente saranno diverse le gomme, perché la Michelin ha realizzato degli pneumatici specifici per il tracciato thailandese, basandosi proprio sui dati raccolti nella tre giorni di test di febbraio. Anzi, l'azienda francese ha ottenuto dalla Dorna di portare quattro specifiche per il posteriore, proprio per farsi trovare pronta ad ogni evenienza. In particolare, ci sono due tipologie differenti per la mescola media, come ha spiegato a Motorsport.com il responsabile Piero Taramasso.

"E' un circuito molto impegnativo e ci eravamo già resi conto di questa cosa quando siamo andati a fare i test a febbraio. E' un circuito che stressa molto le gomme sia a livello di usura che di temperatura. Quando siamo andati a febbraio faceva molto caldo, ma ne sono previsti una trentina anche per questo weekend, quindi potremmo vedere anche la temperatura dell'asfalto intorno ai 50 gradi. Inoltre il fondo è abbastanza abrasivo, quindi, visto che è la prima volta che corriamo su questa pista, abbiamo chiesto alla Dorna di portare quattro specifiche al posteriore. Per l'anteriore abbiamo tre mescole standard, che adoperiamo già su parecchi circuiti, quindi le squadre le conoscono bene. Per il posteriore invece abbiamo una mescola soft, due mescole medie ed una mescola hard" ha detto Taramasso.

In cosa si differenziano le due gomme medie?
"Sono due gomme molto simili, solo che una delle due ha una parte più morbida sul lato destro. Il circuito ha parecchie curve a destra e quindi stressa quel lato della gomma, sul quale siamo obbligati a mettere delle mescole molto rigide per questioni d'usura. Questo però può essere un problema per i primi giri, nel quale non possono rendere al massimo. Per questo su una delle due medie abbiamo utilizzato un edge più soft, proprio per permettere alla gomma di entrare in temperatura più velocemente. Il nostro obiettivo è capire le differenze tra queste due gomme in condizioni di gara e vedere quale funziona meglio per portarne solamente una il prossimo anno".

In questo fine settimana al posteriore avete fatto delle scelte particolari anche a livello di costruzione...
"Portiamo la costruzione particolare che utilizziamo in Austria ed in Australia, perché aiuta a tenere le temperature più basse. Per dare un po' più di grip inoltre abbiamo scelto delle mescole abbastanza soffici. Per noi si tratta di una sorta di test in condizioni di corsa, perché queste gomme non le abbiamo mai adoperate prima. Quando siamo andati a fare i test, abbiamo provato due tipi diversi di carcasse e diversi tipi di mescole su entrambi i lati della gomma. In base ai risultati che abbiamo ottenuto, abbiamo realizzato delle gomme specifiche per questo tracciato, che non abbiamo mai utilizzato su nessuna pista".

Per voi e per le squadre quindi sarà un po' come ricominciare da zero in questo weekend?
"Le squadre hanno già un'idea del setting di base, perché fortunatamente avevamo trovato un buon clima per tre giorni quando eravamo andati per i test a febbraio. Ci sarà comunque parecchio lavoro da fare. Penso che quelli che saranno i più veloci ad adattarsi alle condizioni, saranno quelli che poi domenica troveremo sul podio".

In questa zona del mondo è piuttosto facile dover fare i conti con la pioggia. Per voi sarebbe positivo o negativo se dovesse arrivare?
"Lì il rischio di pioggia c'è sempre, a maggior ragione in questa stagione, in cui piove parecchio. Non abbiamo ancora avuto modo di provare le gomme da bagnato a Buriram, ma portiamo comunque le specifiche soft e media. Diciamo che se ci fosse almeno una sessione di prove libere sotto alla pioggia per noi non sarebbe male, perché ci permetterebbe di avere qualche dato anche con il bagnato. L'importante è che non sia come a Silverstone...".

Facendo un passo indietro ad Aragon, la gomma più "gettonata" per la gara si è rivelata al soft: vi ha stupito questa cosa?
"No, non siamo rimasti stupiti, perché già dal primo giorno avevamo visto che le scelte più adatte per la gara sarebbero state la soft e la dura: la prima offriva più grip, mentre la seconda più stabilità. Di solito la soft preoccupa a livello di usura, invece in questo caso era abbastanza sotto controllo, quindi sapevamo che diversi piloti avrebbero deciso di fare la gara con la gomma soft. In tanti casi, avendo un po' più grip, genera meno spinning e si consuma più o meno in maniera uguale rispetto alla dura. Questa soft è una nuova mescola che abbiamo messo a punto durante l'inverno, che offre un buon grip ed una buona costanza, quindi non siamo rimasti stupiti".

Ma non vi ha stupito neanche che tra quelli che l'anno scelta ci fosse anche Marc Marquez?
"Ecco, quello ci ha stupito anche a noi. Non pensavamo che Marc volesse fare una gara d'attacco. Aveva un buon ritmo con la dura, che gli avrebbe permesso di finire sul podio e lottare comunque per la vittoria. Visto il vantaggio che ha in classifica, la dura sarebbe stata una scelta meno rischiosa. Per quello ci ha sorpresi vederlo partire con la soft, anche se sapevamo che era in grado di gestirla. Diciamo però che la Honda ora non è più la moto dell'anno scorso, che aveva per forza bisogno di gomme dure davanti e dietro. Quest'anno invece hanno dimostrato in più occasioni di poter utilizzare anche le gomme soft senza perdere troppo in termini di performance".

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