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Michelin, Taramasso: "In Austria abbiamo una carcassa diversa al posteriore, che è molto sollecitato"

Le lunghe accelerazioni del Red Bull Ring impongono questa scelta all'azienda francese per evitare dei surriscaldamenti. Per il momento è "rimandata" invece la nuova carcassa anteriore provata nei test di lunedì a Brno.

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Gomme Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Camion Michelin
Michelin tyre
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
L'omino Michelin
Camion Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Michelin tyres
Michelin tyre
L'omino Michelin

Ad appena quattro giorni da quando è stato messo in archivio il GP di Repubblica Ceca, per la MotoGP è già arrivato il momento di riaccendere i motori in Austria. Per la Michelin si prospetta quindi uno dei weekend più impegnativi dalla stagione, perché il Red Bull Ring è un tracciato con delle caratteristiche molto particolari, avendo lunghe accelerazioni ed appena tre curve a sinistra. Per questo al posteriore viene utilizzata una carcassa specifica per il saliscendi austriaco, come ha spiegato a Motorsport.com il responsabile dell'azienda francese Piero Taramasso.

"Rispetto agli altri circuiti, qui portiamo una carcassa posteriore differente, pensata per generare delle temperature più basse. Con le accelerazioni ed i rettilinei del Red Bull Ring, la posteriore è molto sollecitata".

Essendoci solo tre curve a sinistra, ci si poteva aspettare delle gomme asimmetriche anche all'anteriore...
"Il Red Bull Ring è un circuito molto atipico, con solo tre curve a sinistra. Quando abbiamo fatto i test, un paio d'anni fa, avevamo provato delle gomme anteriori asimmetriche, ma poi ci siamo resi conto che non ce ne sarebbe stato bisogno e quindi abbiamo fatto la scelta di non portarle già dall'anno scorso".

Parlando di mescole, che scelte avete fatto per questo fine settimana?
"La nostra selezione infatti è molto simile a quella del 2017: all'anteriore sono praticamente le stesse simmetriche, abbiamo solo cambiato la mescola dura, ammorbidendo di uno step, perché l'anno scorso era troppo rigida e dava anche dei problemi di bloccaggio della gomma anteriore. Sul posteriore invece abbiamo scelto delle soluzioni un po' più morbida per la soft per avere un po' più di performance. Per il resto siamo sullo stesso centraggio per quanto riguarda la media e la dura".

Prima dicevi che sono sollecitate soprattutto le gomme posteriore, ma sembra più un discorso di temperature che di degrado...
"Le moto stanno tanto tempo in accelerazione, quindi generano tanto carico e tanto stress sulla gomma posteriore e le temperature vanno su. Poi è chiaro che queste temperature possono provocare sia un degrado della mescola che un degrado del comportamento, generando dei movimenti della moto. Però negli ultimi anni abbiamo sempre tenuto sotto controllo da questo punto di vista. Inoltre le previsioni meteo dicono che dovrebbe fare caldo, ma sicuramente non i 50 gradi d'asfalto che abbiamo avuto a Brno. Senza dimenticare che le previsioni parlano di possibilità di pioggia per sabato e domenica".

Sarebbe molto insidiosa la situazione in caso di gara bagnata?
"Se ci dovesse essere bagnato bisognerà fare attenzione, perché l'anno scorso la Moto2 aveva girato con la pioggia e c'erano state tante cadute, soprattutto alla curva 1. Quello è un punto in cui si frena molto forte, quindi ci può essere del locking, inoltre rimane a terra molta gomma e quindi è un punto molto scivoloso. Il Red Bull Ring alla fine è un circuito che sembra facile, ma nasconde molte trappole".

Siete reduci da un GP di Repubblica Ceca positivo, nonostante le temperature infernali con cui avete dovuto fare i conti...
"Venerdì e sabato abbiamo avuto delle temperature estreme, con l'asfalto che era oltre i 50 gradi. Una cosa che forse era successa solo un'altra volta nella storia del GP di Repubblica Ceca. I nostri pneumatici duri hanno lavorato bene sia all'anteriore che al posteriore, perché avevano delle buone prestazioni ed erano costanti. Però c'è anche chi ha scelto di utilizzare la soft al posteriore, come Zarco e Bautista, e devo dire che anche loro erano contenti alla fine della gara. Poi i migliori giri in gara del terzetto di testa sono arrivati proprio all'ultimo giro e anche questo è un segnale molto positivo per noi. Considerate le condizioni molto estreme, è stato un weekend positivo".

Nei test di lunedì avete introdotto una nuova carcassa per l'anteriore, accoppiata con il profilo largo provato a Barcellona. Quali sono stati i riscontri?
"Abbiamo ancora tantissimi dati da analizzare, però dopo questo primo contatto i piloti ci hanno detto che secondo loro non è meglio della gomma attuale. Probabilmente bisognerà lavorarci un po' a livello di setting, perché questa nuova carcassa offre un supporto diverso. Sappiamo che il profilo più largo era piaciuto quando lo avevamo introdotto a Barcellona. Questa costruzione forse non sembra il passo giusto per il futuro, ma prima dobbiamo analizzare bene i dati. Nel caso in cui fossero effettivamente negativi, porteremo qualcosa di diverso da provare nei test di Valencia".

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