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Michelin, Taramasso: "A Silverstone con quattro gomme anteriori e quattro posteriori!"

Il responsabile moto di Michelin Motorsport spiega perché per la pista inglese con il nuovo asfalto è stata resa disponibile una specifica in più del solito. Ogni pilota nel weekend potrà usare 11 anteriori e 13 posteriori.

Piero Taramasso, Manager of the Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Gomme Michelin
Motorhome Michelin
Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport
Michelin tyres
Michelin tyre

Quattro specifiche di gomme anteriori e quattro posteriori. Per il GP di Gran Bretagna che si disputa a Silverstone sono state riviste le norme che regolano la MotoGP in fatto di pneumatici. A spiegarci il perché è Piero Taramasso, il responsabile moto di Michelin Motorsport…

“Quando c’è una pista con un nuovo manto di asfalto si possono registrare o un’usura anormale oppure si può generare del blister con un aumento della temperatura che può arrivare a 160 gradi determinando il distacco di blocchi di battistrada. Niente di pericoloso per la sicurezza, ma che può avere un impatto sulle prestazioni”.

La scelta senza test sulla pista inglese si è rivelata più difficile del solito?
“Visto che non abbiamo potuto girare con le MotoGP a Silverstone, siamo riusciti ad avere le informazioni base sul nuovo asfalto, dalla granulometria e alla quantità di catrame del composto, per impostare delle scelte. Dai dati sembra che ci sia un manto simile a quello nuovo che è stato steso a Barcellona, ma pare un po’ più aggressivo della pista catalana”.

Lavorate molto con la simulazione?
“Sì, certo. Ma noi allarghiamo la nostra cooperazione anche ai responsabili delle altre categorie: la scorsa settimana a Silverstone ha corso il WEC, dove c’erano molte vetture equipaggiate con gomme Michelin, per cui c’è stato un importante inter scambio di informazioni, dal momento che le caratteristiche del tracciato le conosciamo bene”.

Insomma non andate in Gran Bretagna al buio…
“In realtà abbiamo raccolto solo il 15/20% dei dati di cui avremmo avuto bisogno, perché solo se si fanno girare delle MotoGP con i piloti ufficiali che sanno sfruttarle al limite si riescono a estrapolare delle informazioni utili”.

Avete fatto una scelta di gomme conservativa?
“Abbiamo allargato l’offerta. Di solito portiamo a ogni gara tre anteriori e tre posteriori seguendo le disposizione regolamentari. A Silverstone avremo un’anteriore e una posteriore in più, dopo aver avuto il consenso della Dorna. La quarta gomma è più conservativa perché è più resistente alla temperatura e all’usura”.

È un back up di sicurezza?
“Sulla carta sì, questa gomma si aggiungerà alla gamma che avevamo proposto a Silverstone l’anno scorso, con la quale erano stati battuti tutti i record: non solo quello sul giro, ma anche sulla durata della gara. La quarta gomma in realtà sarà disponibile nell’allocazione già dal primo giorno di prove libere e tutti i piloti la potranno provare”.

Cambierà l’approccio dei team alle prove libere dovendo testare una soluzione in più di anteriore e posteriore?
“Si, dovranno dedicare un po’ più di tempo per provare le quattro soluzioni, perché non si sa mai se una può dare un vantaggio. Ci sarà più lavoro sulle gomme che sul setting almeno all’inizio. Inoltre nel week end ogni pilota potrà usare 11 anteriori contro le solite 10 e 13 posteriori in luogo delle abituali 12”.

Si parla anche di possibile pioggia…
“Il meteo è variabile con scrosci giovedì, sabato e… lunedì. Dovrebbe essere un weekend piuttosto fresco con 8 gradi al mattino per arrivare a punte di 18 gradi al pomeriggio. Penso che saranno usate per lo più soft e media, piuttosto che media e dura”.

Nei test svolti a Misano alcuni piloti non sono parsi soddisfatti delle novità 2019 che avete portato…
“Abbiamo proposto delle nuove mescole sull’anteriore: i piloti ci hanno detto che sentono più grip davanti, ma alcuni si sono lamentati del fatto che sono comparse delle fastidiose vibrazioni che hanno provocato del chattering”.

“In questi casi, molto probabilmente, si è trattato per lo più di problemi di messa a punto. Questo è un fenomeno che si può verificare quando c’è più aderenza sul davanti. Capisco che sia fastidioso, ma bisogna trovare un nuovo setup per superare il problema”.

A che punto siete nella definizione della nuova gomma anteriore per il 2019?
“Abbiamo già provato diversi profili e costruzioni nei test precedenti a Barcellona e Brno, mentre a Misano abbiamo cominciato a lavorare sulle mescole. L’obiettivo è di aumentare la fiducia dei piloti nella fase di staccata e inserimento curva, mentre nel 2020 ci dedicheremo a un nuovo posteriore. Ora lo sviluppo è più lento perché non possiamo più introdurre delle novità in stagione e, quindi, essendoci meno tempo a disposizione abbiamo programmato gli sviluppi…”.

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