Meregalli: "Se la gara fosse oggi, scommetto che Valentino sarebbe davanti"
Massimo Meregalli, team manager della Yamaha in MotoGP, ha parlato con Motorsport.com del pre-campionato 2019, vissuto con un velocissimo Maverick Vinales e con qualche problemino in più per Valentino Rossi.
Foto di: Yamaha MotoGP
Qual è il tuo bilancio dell'inverno della Yamaha?
"A Sepang ed in Qatar abbiamo vissuto due test molto positivi, in particolare con Maverick, che è stato veloce e costante. La moto è migliorata, ma senza grosse novità. Questi miglioramenti ci hanno permesso di trovare una migliore erogazione di potenza. Inoltre, è migliorato anche il freno motore, qualcosa che Maverick aveva richiesto con insistenza. Questo gli ha dato la sicurezza necessaria per tornare ad essere veloce. Inoltre ha creato una bella sinergia con i nuovi arrivati nel box, Esteban Garcia e Julian Simon. E' anche vero però che non possiamo conoscere il vero livello della Honda a causa dei problemi fisici di Marquez e Lorenzo, quindi ci sono ancora alcuni punti interrogativi".
E di Valentino cosa ci puoi dire?
"Alla fine Vale non è stato troppo veloce e non ha fatto segnare tempi particolarmente buoni, ma non sono preoccupato perché, considerando le nostre precedenti esperienze, sappiamo che poi alla domenica in gara riesce sempre a stare davanti. In ogni caso, i feedback di Maverick sulla moto sono gli stessi di Vale, anche se lui si è lamentato della carenza di velocità di punta. Questo forse è il punto debole della nostra moto".
Vinales si sente benissimo sulla moto e Valentino ancora no. Questo può diventare un problema?
"La Yamaha cerca sempre di seguire le istruzioni dei suoi piloti. Se Maverick è contento di questo pacchetto e Valentino preferisce qualcosa di diverso, la Yamaha cercherà delle soluzioni per far sentire a proprio agio anche lui".
Il pre-campionato della Yamaha è sembrato molto simile al 2017, quando Vinales è stato molto più veloce di Rossi. Poi ha vinto le prime due gare, ma sono cominciati i problemi. Hai paura di questa situazione?
"Non lo siamo, perché siamo consapevoli di ciò che è accaduto nel 2017 e quella situazione non è la stessa di quella attuale".
Valentino come ha preso questa mancanza di velocità?
"I feedback di Valentino sono sempre stati costruttivi. Se la gara fosse oggi, scommetterei che sarebbe davanti".
Quanto è stata grande l'influenza dei cambiamenti organizzativi che la Yamaha ha fatto nel corso dell'inverno?
"Quando abbiamo sentito parlare del nuovo project leader (Takahiro Sumi) abbiamo pensato che sarebbe cambiato qualcosa per quanto riguarda il metodo di lavoro. Ed è quello che è successo sia nella squadra che in Giappone. Da quando è arrivato, la comunicazione tra piloti e tecnici è migliorata".
Puoi darci un esempio di questa nuova filosofia?
"Identificando ed ammettendo i punti deboli della nostra moto, ha analizzato le informazioni ed è giunto alla conclusione che non avremmo dovuto progettare una nuova moto, ma migliorare le nostre aree critiche per sfruttare al massimo il potenziale della M1. Tutto ciò che ha suggerito ai piloti è stato il benvenuto: migliorare nelle curve e permettere loro di accelerare prima. Questa è la direzione".
Anche il box è stato riorganizzato e per vederlo basta osservare l'isola su cui lavorano faccia a faccia gli ingegneri...
"Volevamo migliorare la comunicazione in generale. L'anno scorso gli ingegneri erano nel retrobox. Questo cambiamento era stato richiesto dal Giappone prima che arrivasse Sumi. Dato che erano nascosti nella parte posteriore, c'era il rischio di perdere alcune informazioni fornite dai piloti. C'è un po' di confusione nel box, perché ci sono più persone di prima, ma penso che questo sia un cambiamento positivo".
↓ Qui sotto potete vedere la griglia virtuale dei test in Qatar ↓
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