Marquez: "Vittoria più importante di quella di Austin"
Il pilota della Honda ha trovato a Misano il suo terzo successo stagionale, ma lo reputa il più importante di tutti, perché è finalmente arrivato su una pista che gira a destra, sulla quale è riuscito a tenere il ritmo dei migliori senza avere troppi problemi al braccio. Ha anche ammesso che la caduta di Bagnaia lo ha aiutato, ma un pizzico di fortuna non guasta mai...
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Ora Marc Marquez deve iniziare a fare davvero paura. Se le vittorie del Sachsenring e di Austin ce le potevamo aspettare, visto che parliamo di due suoi storici feudi, ma anche di pista che girano a sinistra e quindi impattano meno sul suo braccio destro, quella di Misano ha cambiato le carte in tavola.
E' vero che il successo odierno, il secondo consecutivo, è stato favorito dalla caduta nelle fasi finali della corsa della Ducati di Pecco Bagnaia, ma è altrettanto vero che il pilota della Honda ha retto il ritmo dell'italiano anche su una pista che sulla carta doveva essere ostica sia per lui che per la sua RC213V.
E non è un caso, quindi, che abbia subito iniziato a giocare anche psicologicamente, spostando l'attenzione da un'altra parte: "Oggi non è il nostro giorno, è il giorno di Fabio, perché ha fatto una stagione spettacolare e quindi voglio fargli i complimenti", ha subito detto ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD in riferimento al primo titolo di Fabio Quartararo.
Poi però non è riuscito a nascondere troppo la sua gioia, perché voleva fortemente un podio su una pista destrorsa prima di chiudere la stagione ed è arrivata addirittura una vittoria. Per di più dove non se la sarebbe aspettata.
"Ovviamente oggi sono molto contento, sia per me che per la squadra, perché abbiamo fatto primo e secondo ed è un grande risultato. Ma soprattutto è per quello che avevo detto giovedì, ovvero che volevo finire sul podio su una pista che gira a destra. Ci sono riuscito qui a Misano, dove avevamo fatto tanta fatica nella prima gara. E' vero che Pecco era più forte di me, ma alla fine è caduto e la fortuna ha girato dalla nostra parte oggi".
Con grande onestà, ha anche sottolineato che l'aver girato sul bagnato praticamente per tutto il weekend gli ha permesso di preservare il braccio operato e quindi di arrivare alla gara in condizioni ottimali, anche se nel finale un piccolo calo stava iniziando ad accusarlo.
"Il braccio è stata una delle chiavi, perché abbiamo girato tutto il weekend sul bagnato, quindi non mi sono stancato e sono arrivato fresco alla gara. Questo è stato il punto più importante. Nel test fatto dopo la prima gara ero molto stanco e, anche se non potevo spingere, il tempo arrivava. Oggi ero più agile e dinamico, ma è chiaro che alla fine della gara, per provare a stare al passo di Pecco, ero arrivato al limite. Quando è caduto, mi ero già arreso all'idea di finire secondo, perché pensavo che non avrei potuto reggere il suo ritmo fino alla fine. Ma è caduto e la fortuna è stata dalla nostra parte".
Alla fine però non si è potuto nascondere troppo ed ha dato un grande valore all'impresa odirna: "E' più importante questa vittoria di quella di Austin, perché là si gira quasi sempre a sinistra. Qui ci sono tante curve a destra e si spinge tanto, poi avevo già fatto fatica anche in passato. Avevo bisogno di vedere un'evoluzione come si sta vedendo in questa seconda parte di stagione. Adesso vediamo cosa succede a Portimao".
Il futuro ora è tutto da scrivere e, anche se gli avversari sembrano sempre agguerriti, Marc è convinto di avergli lanciato un segnale importante nella seconda parte di questo 2021.
"Io vedo una MotoGP giovane ed in evoluzione. Questo vuol dire che ogni anno Quartararo e Bagnaia saranno più forti. Per questo noi dobbiamo lavorare su di me, sulla moto, su tutto, per provare a lottare per il campionato con loro. La seconda parte del 2021 era molto importante per partire bene nel 2022, e siamo sulla strada giusta. Come ho già detto prima, oggi è il giorno di Fabio. Vediamo se il prossimo anno potremo lottare con lui".
Infine, ha dedicato un pensiero alle celebrazioni che ci sono state dopo la fine della corsa per l'ultima gara in Italia di Valentino Rossi, premiato anche come simbolo del Made in Italy nel mondo: "Le immagini dicono già tutto e io l'ho ripetuto per tutto il weekend: la sua è stata una carriera storica, che ha dato tanto alla MotoGP. Quindi era giusto dirgli 'grazie Vale'".
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