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Marquez: “Ora non sono in grado di salvare le cadute”

Marc Marquez accumula 18 cadute ed è il pilota che ha il maggior numero di scivolate, ma fa il possibile per dissociarsi da questo pensiero e rivela che non si vede in condizione di lottare con il gruppo di testa.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez scatterà dalla quarta posizione a Motorland, aprendo la seconda fila della griglia su una pista dove ha vinto sei delle ultime sette gare disputate. Nonostante l’infortunio che lo ha tenuto fermo per quasi nove mesi, su questa pista sulla carta appariva come una di quelle su cui poteva andare forte, un po’ come al Sachsenring, dove quest’anno è tornato sul gradino più alto del podio dopo un durissimo momento professionale.

Le limitazioni fisiche che il pilota Honda ancora si porta dietro gli hanno fatto perdere quel pizzico di esplosività che lo ha sempre caratterizzato, in attesa che la possa recuperare così come la piena funzionalità del braccio destro. Fino a che non si sarà totalmente ripreso, Marquez concentrerà la sua strategia nell’evitare di perdere contatto con il gruppo di piloti davanti, per sperare di giocarsi il podio e, chissà, la vittoria nella fase finale di gara.

Tuttavia, l’otto volte campione del mondo non si lancia in proclami e rivela: “Non ho la capacità di fare tutti i giri al massimo, questa pista non è come il Sachsenring. Però sì, ho il livello sufficiente per essere con il gruppo di testa”.

 

Uno degli elementi che maggiormente hanno caratterizzato Marquez è stata la capacità quasi felina che gli ha sempre permesso di evitare cadute quando era già praticamente a terra. Gli strascichi dell’infortunio al braccio destro gli impediscono di sfruttare questa capacità, circostanza che si riflette perfettamente nella statistica delle cadute, ben 18. Il pilota Honda è il pilota della griglia che vanta il maggior numero di cadute in questa stagione, nonostante si sia perso le prime due gare dell’anno.

“Questa è una situazione estrema che non avevo mai vissuto e che non auguro a nessuno – commenta il catalano, che non ritiene di voler cambiare il suo stile di guida per evitare le cadute – È vero che ci sono state molte cadute, anche se la metà di queste le avrei salvate due anni fa. Ma i salvataggi ora non esistono per quanto mi riguarda. Questa mattina ho avuto una caduta che prima avrei salvato perfettamente. La cosa più facile sarebbe tagliare il gas, andare più lenti, ma questo non è il mio stile. Se non posso cadere, non scendo in pista. Diciamo che questa cosa l’ho normalizzata”.

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