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Marquez: "Non voglio perdere tempo a rispondere a Fabrizio"

La morte di Dean Berta Vinales e la decisione di suo cugino Maverick di non correre ad Austin sono stati i temi centrali della conferenza che ha aperto il weekend di Austin. A Marc è stato chiesto anche di commentare il duro attacco ricevuto da Michel Fabrizio, che di fatto lo aveva accusato di essere un pessimo esempio per i più giovani.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez è stato l'uomo al centro della conferenza stampa che ha aperto il weekend del Gran Premio delle Americhe di MotoGP. Del resto, il pilota della Honda è un po' lo "sceriffo" di Austin, essendosi imposto in sei delle sette edizioni dell'evento texano, ma non è solo per le sue doti di guida che lo spagnolo è stato al centro delle domande dei cronisti.

Si è parlato molto della tragedia avvenuta sabato scorso a Jerez de la Frontera, con la scomparsa di Dean Berta Vinales nella Supersport 300, e della decisione di suo cugino Maverick di non prendere parte al Gran Premio di questo fine settimana. Il #93 però è stato tirato in ballo anche per un commento di Michel Fabrizio, che aveva reagito annunciando il suo ritiro dalle corse e citando proprio Marc come un esempio negativo per le nuove generazioni.

"Valentino Rossi anni fa, quando Marquez è entrato in MotoGP, è stato criticato, dicendo che si lamentava per le manovre di Marquez 'scorrette'. Bisogna dargli ragione. Marc è diventato un punto di riferimento: questi giovani emulano le sue gesta, facendo sorpassi troppo a limite, appoggiandosi al proprio avversario rischiando ogni centimetro", aveva detto il pilota italiano con un post molto polemico sui social.

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A Marquez quindi è stato domandato come voleva rispondere a questo attacco, ma Marc ha preferito mandare un pensiero alla famiglia Vinales piuttosto che proseguire una polemica che di fatto ha lasciato intendere di ritenere inutile.

"Per prima cosa vorrei dare tutto il mio sostegno a Maverick ed alla famiglia Vinales. E' una stagione difficile, triste, per il mondo dei moto. Quando ho letto il commento di quella persona, non ho capito come un pilota possa arrivare a dire quelle cose, soprattutto in un momento così difficile. Quindi non ho voglia di perdere tempo a rispondere a questo commento, perché appena l'ho letto mi sono detto che sarebbe stato meglio dimenticarlo. La cosa più importante è cercare di analizzare le cose e migliorarle. Ovviamente il rischio ci sarà sempre, perché questo fa parte del mondo dei motori, ma dobbiamo cercare di ridurlo", ha detto Marc.

Poi ha aggiunto di ritenere assolutamente logica la scelta del collega dell'Aprilia di non correre e di rimanere vicino alla sua famiglia in questo momento molto critico: "La decisione di Maverick è stata assolutamente normale. Io avrei fatto la stessa cosa se fossi stato al suo posto. Se perdi un membro della famiglia è difficile, ma in questa situazione lo è ancora di più".

Sul tema sicurezza poi gli è stato domandato come valuta il lavoro che sta facendo la Dorna e se ritiene che i piloti debbano essere più coinvolti: "La Dorna cerca di proteggerci, di migliorare la sicurezza sui circuiti, sulle tute, ma il pericolo ci sarà sempre, perchè fa parte del mondo del motorsport. Ovviamente, se guardiamo a 20 anni fa, è tutto molto diverso: ci sono molte più categorie, molti più piloti e questi sono tutti fattori di rischio che si sono moltiplicati e sono difficili da gestire trovando un buon compromesso. In passato c'erano solo poche categorie e te le dovevi meritare, altrimenti stavi a casa. Ovviamente ne possiamo parlare in Safety Commission e fare delle proposte, ma loro hanno una grande esperienza e sono loro che devono prendere le decisioni".

C'è stato però anche spazio per cominciare a pensare al weekend di Austin, uno dei suoi circuiti preferiti con le sue tante curve a sinistra. Nonostante questo, Marc per ora non fissa obiettivi e vuole solo godersi un tracciato che ha sempre amato particolarmente.

"Fare un paragone tra Misano ed Austin è difficile, perché sono diverse. Io mi diverto sempre molto su questa pista, ma in questa stagione sto soffrendo più che divertirmi. Sicuramente è un tracciato complesso, con tanti cambi di direzione e staccate brusche, ma ci sono anche tante curve a sinistra e questo mi aiuterà. Diciamo che sono pronto a godermela e, di solito, se mi diverto in moto poi tutto il resto viene da sé".

Qualcuno ha provato anche a carpirgli qualche segreto del saliscendi texano, ma Marc giustamente se li è tenuti stretti: "Non so se ci sia un segreto, io cerco solo di essere a mio agio e di gestire al meglio il mio stile di guida sul tracciato. Nel 2013 ero due secondi più veloce degli altri in un test privato che abbiamo fatto qui, ma non so neanche perché. L'asfalto è cambiato molto nel corso degli anni, quindi è anche più difficile essere veloci. Probabilmente soffrirò un po' nei cambi di direzione e nella lunga curva a destra che c'è nel T4, ma proverò a gestire la situazione. Ma questo weekend non voglio pensare alla mia spalla, voglio solo godermi il tracciato".

Honda 2022: "Migliorati i nostri punti deboli"

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Dorna

Dopo la gara di Misano, ci sono stati due giorni di test sul tracciato romagnolo e la Honda ha portato al debutto la RC213V 2022. Una moto che secondo Marc è molto differente dalla precedente, ma che ha già dato degli spunti interessanti.

"A Misano abbiamo provato il prototipo 2022 ed è molto diversa. Probabilmente la più diversa da quando sono arrivato in Honda. In Giappone hanno lavorato tanto e credo che il risultato sia interessante, perché siamo migliorati nei nostri punti deboli, anche se ovviamente quando migliori alcuni aspetti poi ne possono peggiorare altri. Il primo contatto comunque non è stato niente male, perché siamo stati veloci sia io che Pol. Ora però dobbiamo continuare a lavorare e capire come si comporterà su altri tracciati, perché a Misano c'era un grip fantastico ed è stato semplice essere veloci".

"Il nostro punto debole quest'anno è stato il grip al posteriore, quindi è l'aspetto su cui ci siamo concentrati di più e su cui siamo riusciti a migliorare bene. Però stiamo capendo che possiamo migliorare in un'area e perdere qualcosa sui nostri punti di forza, quindi si tratta di trovare un buon bilanciamento. I tempi sul giro erano molto simili, ma è già molto importante quando hai una moto completamente nuova. Adesso è il momento di analizzare tutti i dati che abbiamo raccolto e di lavorare per il futuro".

Quando poi gli è stato chiesto se qualche novità della moto 2022 si vedrà già in queste ultime quattro gare del 2021, ha aggiunto: "Ovviamente non possiamo utilizzare quella moto, ma ci siamo già fatti alcune idee che abbiamo già provato nei test di Misano, dove sono stato già più veloce. Ora si tratta di capire come ce la caveremo su un altro circuito. Però alcune cose proveremo a sfruttarle già in questa stagione e vedremo se ci daranno dei vantaggi".

Infine, ha detto la sua sul duello che sta animando la corsa al titolo e che ha per protagonisti due piloti che oggi hanno diviso il palco con lui, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia: "Entrambi sono molto veloci e a Misano abbiamo avuto modo di vedere che in questo momento sono ad un altro livello rispetto a tutti gli altri. Ma quando lotti per il campionato hai sempre qualcosa in più, anche se non sai perché. Il punto forte di Quartararo è che ha due gare di vantaggio, quindi rimarrebbe in testa al campionato anche commettendo un errore. Di contro, Pecco sa che non può fare errori se vuole tenere il campionato aperto. Fabio quindi può gestire meglio la situazione, ma nelle corse non si sa mai. Posso solo dire buona fortuna ad entrambi".

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