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Marquez: "Non ho mai dubitato di meritarmi quello che ho"

Alex coglie il secondo posto ad Aragon e sottolinea di meritarsi il posto in Honda HRC. Poi afferma: "Posso aiutare la Honda a realizzare una moto più completa".

Alex Marquez, Repsol Honda Team

Alex Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Alex Marquez ha centrato il secondo podio della carriera in MotoGP dopo una gara entusiasmante, in cui ha messo in scena una rimonta superba che lo ha fatto arrivare secondo al Gran Premo di Aragona, sfiorando addirittura la vittoria.

A fine gara Alex ha ammesso di non aspettarsi una prestazione del genere, ma da quando ha potuto usare una sospensione Ohlins al posteriore - che Ducati usa già da tempo - il catalano è riuscito a fare un bel passo avanti a livello di prestazioni.

"Prima della gara pensavo fosse impossibile arrivare dove sono arrivato, o che ci dovesse essere un incidente con tante cadute. Mi sentivo molto bene sulla moto. Quello che ho ottenuto in prova sono riuscito a portarlo in gara. La squadra mi ha detto di non fare nulla di diverso. All'ultima curva ero a mio agio nei sorpassi".

Marquez ha ammesso di aver provato a battere Rins per provare a portare a casa il primo successo della carriera nella stagione d'esordio in MotoGP, ma un piccolo errore al penultimo giro ha pregiudicato le sue possibilità di successo.

"Ho provato anche a battere Rins. Nell'ultimo giro ho fatto di nuovo 49"3, ero completamente al limite, pregando che Rins facesse anche solo un piccolo errore. Sapevo che anche lui era al limite. Siamo riusciti a gestire al meglio la gomma anteriore e sono molto contento di questo. L'errore alla prima curva sono riuscito a recuperarlo, ma era troppo tardi".

Il secondo posto, nonché la conferma di aver fatto un passo avanti esponenziale rispetto alla prima parte della stagione 2020, hanno portato Marquez ad affermare di non aver mai avuto dubbi di meritare il posto che ricopre attualmente.

"Non ho mai dubitato di meritarmi tutto questo. So cosa sono riuscito a ottenere in passato. Qui è dove si vive nel presente e io dovevo dimostrare perché mi trovo qui. Ho cercato di essere il più professionale possibile, di provare a fare il mio lavoro senza ascoltare nessuno. Alla fine ci siamo arrivati".

"Il mio stile è differente da quello di Marc. Sono più alto, più magro, mi prendo più cura delle gomme. Abbiamo problemi diversi e posso aiutare la Honda a realizzare una moto più completa. Con Nakagami possiamo fare in modo che questo non sia un anno perso".

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