Márquez: “Mentirei se dicessi che non voglio mi fratello nel box”
L’inaspettato ritiro di Jorge Lorenzo ha aperto una porta nel team Repsol Honda per il 2020 e Marc Marquez sarebbe felicissimo di vedere suo fratello sulla moto.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Marc Marquez ha dedicato il venerdì, come di consueto, a lavorare sul ritmo di gara e si è concentrato sulle mescole delle gomme, in particolare le medie, per capire quale scegliere domenica. Nonostante sia stato il più veloce per gran parte delle due sessioni, alla fine dei rivali hanno montato la gomma per attaccare e hanno lasciato indietro il pilota Honda.
A fine giornata, il catalano spiega: “Per ora sembra che Viñales, Rins e Quartararo sono veloci. Da quando abbiamo vinto il mondiale ci siamo concentrati a capire certi concetti. Dalla Thailandia stiamo preparando il 2020”.
Honda già ha conquistato il titolo piloti e costruttori e questo fine settimana lotterà per quello dei team, anche se non sarà facile contro Ducati, che ha due punti in più: “La tripla corona è difficile da ottenere, ma non è impossibile. Non dipende solo da me, ma proverò a terminare il più avanti possibile”.
Ma l’argomento del fine settimana non è altro che il ritiro di Jorge Lorenzo ed il nuovo scenario che si apre ora, ovvero una Honda rimasta libera per il 2020: “Non posso dire chi voglio che sia il mio compagno di squadra, ma potete immaginarlo. Non dipende da me. Credo che Alex sia pronto per correre in MotoGP, quest’anno ha fatto tutto secondo le regole”.
Tuttavia, si può pensare che la RC213V sia una moto complicata per un debuttante e Alex potrebbe sentire una grande pressione: “La Honda è una moto difficile, ma questa è HRC e se vuoi andare veloce devi adattarti. Chiunque sarà il mio compagno di squadra, verrà confrontato con me. A mio fratello questo succede da sempre”.
Anche se all’inizio Honda aveva chiamato Stefan Bradl per i test di martedì, Marc pensa che i tempi si potranno accorciare: “Repsol Honda è il primo ad avere interesse nell’ingaggiare il pilota per l’anno prossimo e farlo salire sulla moto il prima possibile”.
“Ho sempre detto che sarebbe un sogno correre e gareggiare con mio fratello in MotoGP. Avrei potuto forzare la situazione due anni fa, ma non l’ho fatto. Allora non lo vedevo pronto per la MotoGP, ma adesso sì. Non forzo comunque perché non ho mai dubitato delle qualità di mio fratello, non bisogna mischiare la famiglia con la carriera. Mentirei se dicessi che non voglio mio fratello come compagno di squadra, ma insisto nel dire che non ho mai forzato le cose e mai lo farò”.
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