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Marquez: "Ho vinto due gare facendo fatica"

Il pilota della Honda è conscio di essere ancora distante dal 100% della forma fisica, ma inizia a vedere dei piccoli progressi. La settima vittoria in otto anni ad Austin ne è la riprova, anche se sa che ci vorrà ancora tempo (ma non un'altra operazione) per tornare ad essere il Marquez di prima.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez è tornato? Probabilmente è ancora presto per dirlo, ma sicuramente il pilota della Honda è riuscito a dare una bella prova di forza oggi ad Austin, andando a conquistare la sua seconda vittoria stagionale, nonostante sia ancora lontano dal 100% della forma fisica. Che il circuito texano sia uno dei suoi principali terreni di caccia non lo scopriamo di certo oggi, visto che per lui si trattava del settimo successo in otto edizioni del Gran Premio delle Americhe. Probabilmente, però, nessuno si sarebbe aspettato di vederlo trionfare in maniera così dominante.

E' vero che magari non aveva più il margine sulla concorrenza che ha avuto in passato al COTA, però si è comunque costruito un cuscinetto di oltre quattro secondi sugli inseguitori, che nella MotoGP è rappresentano un gap veramente importante. Per riuscirci, ha dovuto dovuto amministrare molto le sue energie nel corso del weekend, ma alla fine era chiaramente molto soddisfatto del lavoro che ha portato a casa.

"Il Sachsenring è stato un po' un regalo, perché è successo quel che è successo", ha detto ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD riguardo all'aiuto ricevuto dalla pioggia nel suo primo successo stagionale in Germania. "Ad Aragon ho fatto più fatica, ma dopo Misano e dopo il test mi sono detto che dovevo venire qui con la mentalità giusta e spingere. Sono entrato in pista cattivo fin da venerdì ed ho visto che andavo forte, però poi sapevo che mi sarei dovuto gestire sabato per non arrivare alla gara distrutto".

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"Ieri, per esempio, facevo il T1 abbastanza piano per non stancarmi troppo. Stamattina nel Warm-Up ho spinto un po' di più ed il feeling è stato quello che mi aspettavo. In gara sono riuscito a mettermi primo fin dall'inizio, sono stato calmo per i primi tre o quattro giri, poi ho cambiato ritmo. Non mi aspettavo di poter creare un gap così grande, ma volevo aprirlo perché sapevo che negli ultimi cinque giri non sarei stato ancora pronto per un duello corpo a corpo", ha aggiunto.

Dal punto di vista fisico ha poi ammesso di avere ancora bisogno di recuperare e di essersene reso conto questo fine settimana. Ma sa che è solo questione di essere paziente per ritrovare la forma migliore.

"Qui al T1 ero molto forte in passato, ma questo weekend ho fatto più fatica, perché nei cambi di direzione ero sempre in ritardo e non potevo farli come mi sarebbe piaciuto. Qui ho fatto fatica, ma l'hanno fatta anche gli altri, perché questa è una pista molto fisica. Il problema è che io a Misano ho fatto la stessa fatica che ho fatto qui, perché devo lavorare il doppio nelle curve a destra. Sto facendo tutto quello che mi dice il dottore, che mi chiede anche di provare a non cadere troppo. Stiamo lavorando e sto facendo fatica, ma facendo fatica ho vinto due gare quest'anno e ho fatto un altro podio. Ma non sono ancora nelle condizioni che vorrei, per lottare per il campionato il prossimo anno".

Quando poi gli è stato chiesto se quindi non si vede in corsa per il titolo neppure nel 2022, ha aggiunto: "Adesso non sono pronto per lottare per un campionato e per vincere tutte le gare. Devo lavorare per essere pronto per il prossimo anno, questa è la mia mentalità. Mancano tre gare: Misano sarà difficile, ma poi voglio vedere cosa sarò in grado di fare nelle ultime due".

Nelle ultime settimane si è vociferato tanto anche di un'ulteriore operazione in vista. Rumors che Marc ha smentito in maniera piuttosto decisa, ribadendo appunto che è solo questione di tempo per la sua completa guarigione.

"Ci sono tante persone che parlano, ma se dovessi fare un'altra operazione sarei qui con un'altra faccia. Devo solo lavorare: questo braccio è stato fermo un anno e dopo tre operazione sono cambiate la meccanica del braccio e della spalla. Comunque ci vuole tempo, perché ho fatto un controllo prima di Misano e l'osso non è ancora del tutto saldato. E' passato già un anno, ma il dottore mi dice che devo continuare ad avere calma".

Infine, ovviamente spera che Austin possa fare parte del calendario anche il prossimo anno, ma ha sottolineato che è fondamentale che vengano fatti i lavori di riasfaltatura affinchè continui ad esserlo.

"A me piace molto questo circuito, ma la sicurezza deve venire sempre prima di tutto il resto. Dalla curva 2 alla curva 10 si deve fare qualcosa. Così siamo ancora al limite, ma se per caso ritorniamo e la situazione è peggiore, poi sarebbe troppo rischioso. Ma è anche vero che venerdì abbiamo fatto tanta fatica, ma poi nel corso del weekend siamo riusciti ad adattarci sia a livello di set-up che di guida, quindi era diventato accettabile ed anche divertente, perché sapevi che per andare più forte dovevi rischiare qualcosa", ha concluso.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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