Marquez e la velocità di punta ritrovata: "In Honda non tollerano che un'altra moto sia più veloce"
Marc Marquez celebra il lavoro svolto dalla Honda con lo sviluppo del motore della RC213V, che in Qatar ha stabilito un nuovo record di velocità, rompendo il dominio della Ducati.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Come l'anno scorso, il campione del mondo Marc Marquez ha lottato con Andrea Dovizioso fino all'ultima curva nella gara che ha aperto la stagione. Il forlivese ha vinto la battaglia con una manovra identica: ha lasciato che Marc andasse lungo nel tentativo di attaccarlo e poi ha incrociato la traiettoria per sfruttare la grande potenza della Ducati e tagliare il traguardo con 23 millesimi di vantaggio.
Appena sceso dal podio, a Marquez è stato chiesto se avesse perso la possibilità di vincere a causa di quella mancanza di velocità di punta della RC213V. E la sua risposta è stata forte e chiara: "Il motore è quello che mi ha permesso di finire secondo. L'anno scorso ho avuto più ritmo e mi trovavo meglio a livello di telaio, ma perché le gomme erano diverse l'anno scorso" ha risposto il catalano, con i dati che confermano anche il grande lavoro svolto in Giappone della HRC.
A Losail, Marquez è stato il pilota che ha registrato la velocità di punta più alta (352 km/h), dato che gli ha permesso di stabilire il nuovo record del tracciato del Qatar. In questo modo, il pilota di Cervera ha rotto il dominio che la Ducati aveva su questa pista dal 2016.
Ma c'è ancora un'altra statistica che permette di concludere che, senza dubbio, la Honda ha fatto un passo avanti in termini di potenza, ed è che tre delle cinque moto con la velocità di punta più alta erano quelle della Casa dell'Ala dorata (Marquez, Crutchlow e Lorenzo). Le altre due erano una Ducati (Miller) e una Suzuki (Mir).
In questo senso, è sorprendente che il vincitore Dovizioso non figuri nemmeno tra i primi dieci (è 11esimo, con 346,3 km/h, e un deficit di quasi sei rispetto a Marquez).
"Quest'inverno alla Honda erano ossessionati dalla velocità massima. Quando vedono un'altra moto che va più veloce, non lo tollerano" ha riconosciuto lo stesso Marquez, che ha sempre preferito avere problemi a gestire un motore aggressivo, che vedersi superare per le carenze di questo. "Quando hai un motore potente, ci sono meccanismi e strumenti per provare a gestirlo" ha concluso il #93.
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