Marquez e la sua evoluzione: "Ho imparato ad andare forte anche da solo"
Marc Marquez ha conquistato la sua terza vittoria stagionale e, come nelle precedenti, ha dominato completamente la gara, chiudendo con un margine importante sul secondo. E' il "nuovo Marquez".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Cinque titoli e 44 vittorie. Era questo il bottino che Marc Marquez aveva raccolto in MotoGP fino all'inizio di questa stagione, con uno stile molto personale, lottando fianco a fianco con tutti i suoi rivali fino alla fine.
Quest'anno le sue tre vittorie, che hanno consolidato la sua leadership, sono state completamente diverse, con un nuovo stile: si è messo davanti fin dalla prima curva, prendendo il largo sulla concorrenza, decimo dopo decimo.
"Era una gara che doveva andare bene: dopo la vittoria di mio fratello ero molto motivato" ha detto Marquez, ricordando il successo di suo fratello nella gara della Moto2.
"Quando entri in pista capisci velocemente se hai feeling o meno e io l'ho capito fin dal giro di riscaldamento. Ho usato la gomma morbida all'anteriore, cosa che non faccio mai di solito, ma qui era l'unica opzione, e dovevo stare davanti, perché se non si fosse scaldata sarebbe stato peggio" ha spiegato il pilota della Honda.
Nonostante sia arrivato con quasi due secondi di vantaggio sulle Ducati, secondo Marc non si è trattato di una vittoria semplice.
"Non è stata una vittoria facile, ma non è stata neppure una delle più difficile. E' stata una gara che ha avuto le sue fasi" ha detto.
"E' stata una delle poche volte in cui ho urlato nel casco, con Petrucci all'inizio e poi con Miller, ma poi mi sono concentrato ed ho trovato un buon ritmo. Avevo un ottimo set-up, che mi ha permesso di migliorare il ritmo di curva in curva" ha aggiunto.
Dopo la Francia, dove la Ducati ha piazzato due moto sul podio, arriverà il Mugello, la pista di casa della Rossa di Borgo Panigale.
"Attenzione al Mugello, non sappiamo cosa succederà, vedremo. Ora vogliamo goderci questa vittoria e poi vedremo cosa succede".
"L'anno scorso avevamo vinto qui, ma c'era molto caldo. Quest'anno avevo dei dubbi, ma abbiamo vinto su una pista favorevole alla Yamaha ed alla Ducati. Siamo pronti a remare da soli" ha detto in relazione agli scarsi risultati degli altri piloti Honda.
Per come sta guidando in questo momento, la sensazione però è che Marquez possa essere il peggior rivale di se stesso.
"Ad Austin ho capito che gli errori ci possono fermare e che andando più piano avrei potuto fare un podio. Io però guardo solo a me stesso, al mio ritmo, giro dopo giro. Se in una gara non sarà possibile vincere, sarà per la prossima".
Con il suo cambio di stile, che lo ha portato a comandare la gara dall'inizio alla fine, Marc stesso ha riconosciuto la sua trasformazione: "Quest'anno ho imparato ad andare forte da solo, una cosa che non riuscivo a fare prima".
Quella di Marc è stata la 300esima vittoria della Honda nella classe regina.
"Sono felice e sono orgoglioso di far parte della Honda. E' un'azienda molto grande e all'inizio quando arrivi sei solo un numero, ma a poco a poco ti danno amore e ti fanno sentire a casa. Ora mi sento uno di famiglia e ottenere la 300esima vittoria è molto bello".
"L'importante è continuare a vincere, in particolare i titoli, ma per farlo bisogna vincere delle gare e fare delle pole position" ha concluso il pilota di Cervera.
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