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Marquez: “Ci ho messo qualche giro a fare la Curva 3 normalmente”

Marc Marquez ha chiuso le prime due sessioni di libere a Jerez fuori dalla top 10, ma è soddisfatto del lavoro svolto durante il venerdì del Gran Premio di Spagna. Oltre a lavorare sulla risposta del fisico, il pilota Honda ha superato lo scoglio mentale di tornare sul luogo dell’incidente dello scorso anno.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il Gran Premio di Spagna è il secondo della stagione per Marc Marquez, che a Jerez ha girato nel venerdì di libere chiudendo con il 16esimo crono nella classifica combinata. Ancora non è il pilota Honda che ricordiamo, ma sta lavorando per ritrovare la forma fisica sulla pista che lo scorso anno è stata teatro dell’incidente che lo ha tenuto fermo per tutta la stagione.

Nonostante un fisico non ancora al 100%, l’otto volte campione del mondo è riuscito a firmare dei tempi che lo soddisfano, rompendo anche gli indugi della Curva 3, dove nel 2020 è stato protagonista della rovinosa caduta: “Ho guardato i dati oggi, soprattutto dopo le FP1, ma non ho ancora avuto tempo dopo la FP2. Nella Curva 3 e 4 ero il pilota Honda più rapido, sono curve a sinistra che amo”.

“La prima volta che sono passato sulla curva dell’incidente, ci sono andato cauto. Ci ho impiegato due o tre giri a passarci in maniera normale. Ho pensato ‘okay, sono passato!’, ma dopo quel momento ho guidato in modo normale. Ero anche il pilota più veloce in quella curva in particolare, almeno nelle prime libere, nelle FP2 non lo so. Il T1 è uno dei punti forti, non ci sono stati problemi a passare da lì da un punto di vista mentale. Devi andare contro la paura, non devi avere paura del momento”.

 

Superato lo scoglio mentale di tornare a girare sul luogo dell’incidente, Marquez si è focalizzato sulla risposta del suo corpo nel primo giorno del weekend di gara: “Oggi mi sono concentrato molto su come si comportava il mio corpo tra le prime e le seconde libere. Dopo le FP1 mi sono sentito bene, dopo la FP2 ho sentito qualche cambiamento. La mattina ero in grado di lavorare bene, ma nel pomeriggio sono uscito e ho sentito qualcosa, non guidavo come al solito. Ho fatto alcuni giri per capire la mia posizione in sella e sentivo mancanza di potenza nel muscolo, poi la posizione del gomito non è la stessa. Ma è questione di tempo”.

È un Marquez meno affaticato quello che chiude le due sessioni di prove libere di Jerez, in cui ha utilizzato un approccio diverso dal Gran Premio di Portogallo. A Portimao infatti era partito più forte, salvo poi arrivare al termine del weekend molto stanco: “Il mio approccio differente da Portimao, dove ho iniziato il venerdì e ho spinto ogni giro guidando bene, oggi mi sentivo bene ma ho spinto alcuni giri, non ho spinto con le gomme nuove per non forzare troppo il fisico. Nelle FP2 mi sono fermato per dare alcuni commenti, ma i problemi della moto arrivano dalla mia posizione in sella. Stiamo lavorando su altri punti della moto, in alcune aree mi sento scomodo, in altre più comodo”.

“Ovviamente dobbiamo sfruttare l’esperienza di Portimao – prosegue – Non è come passare dal giorno alla notte, non è cambiato tanto sul braccio. Sono in condizioni simili, ma ho parlato con Puig, che non è qua, e ci siamo confrontati sulla strategia. Ovvero, quando non mi sento bene devo provare a salvare energia e domani sarà il momento di spingere di più per vedere il ritmo e lavorare con la moto più sui dettagli. Poi vedremo. L’esperienza di Portimao è che domenica sono arrivato senza energia, qua vorrei arrivare alla domenica con più energia”.

Il programma di lavoro odierno lascia soddisfatto il pilota Honda: “L’obiettivo di oggi era provare alcune cose e l’abbiamo raggiunto. Abbiamo fatto bene e capito e deciso la via da seguire. Domani abbiamo un altro piano, che però non riguarda la mia condizione fisica. Nelle FP2 l’idea era di partire con gomme nuove e usarle fino alla fine senza mettere quelle nuove, perché con quelle mi sento peggio e uso più energia. Durante le prove ci adattiamo ai piani fatti. Invece che fare 5 giri, ad esempio, ne ho fatti 3 o 4, ma abbiamo provato le cose che dovevamo provare. Domani faremo più giri, ma oggi era solo venerdì. Mi sento meglio di come mi sentivo il venerdì pomeriggio a Portimao”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
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