Marini: “Sono arrabbiato, peccato non ottenere quanto potevamo”
Luca Marini non è andato oltre la 18esima posizione al Gran Premio di Doha, un risultato che lo delude perché ritiene che non rispecchia il potenziale della Ducati sulla pista di Losail. Ora torna in Europa, dove preparerà la gara di Portimao, a cui approccia sapendo di incontrare difficoltà.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Si chiude con il Gran Premio di Doha la lunga permanenza in Qatar della MotoGP, che a Losail ha effettuato gli unici test invernali e le prime due gare della stagione. Alla fine della seconda gara in Qatar, Luca Marini ha tagliato il traguardo in 18esima posizione, a 16 secondi dal vincitore Fabio Quartararo. Il risultato finale non soddisfa il rookie, che puntava a qualcosa di più visto il potenziale della sua moto.
Il pilota del team Esponsorama infatti è convinto che il risultato finale non esprima pienamente il potenziale della sua Desmosedici. Il tracciato di Losail è favorevole alla sua moto, ma un problema con la gomma anteriore lo ha costretto ad andare in gestione prima e a cercare di guidare al meglio dopo, a causa di un crollo importante.
Tuttavia, anche la seconda gara della stagione ha rappresentato un’altra occasione per apprendere: “Ho imparato molto, il feeling con la moto è migliorato e ho capito anche in quali aree devo lavorare di più in palestra per avere un po’ più di forza, in particolare la parte superiore del corpo e le braccia per il cambio direzione. Per quanto riguarda la gara, ho imparato molto sulla gestione della gomma. Oggi ho avuto un problema con la gomma anteriore, dopo dieci giri ha iniziato a calare sulla parte destra e ho provato a gestire per poter salvare la guida e avere una posizione migliore alla fine. Ma negli ultimi sei giri è crollata ed è stato molto difficile guidare. Sono un po’ arrabbiato per questo risultato perché mi sentivo molto a mio agio per tutto il weekend, ero molto più competitivo rispetto allo scorso fine settimana, quindi avrei voluto ottenere un risultato migliore”.
Al di là del risultato finale, che sicuramente non lo ha soddisfatto, il bilancio dopo due gare è sicuramente positivo per Luca Marini: “Siamo partiti da molto più indietro, invece adesso siamo arrivati ad un buon livello. Sarà interessante vedere quando andremo in un’altra pista, che sarà la prima volta che ci correremo con la MotoGP e vedremo un po’ come sarà il distacco dai primi, se riuscirò subito a trovarmi bene, se ci sarà del lavoro da fare. Aver solamente le tre sessioni per mettersi a posto sicuramente non è facile, secondo me adesso inizierà un periodo un po’ complicato, anche per questo avrei voluto fare dei risultati migliori in Qatar, perché anche la Ducati è una moto che qui funziona molto bene ed è stato un peccato non ottenere tutto quello che avremmo potuto fare”.
Ora è il momento di lasciare il Qatar e di tornare in Europa per iniziare la stagione nel vecchio continente. Il prossimo appuntamento è Portimao, ma prima ci sono due settimane di riposo: “È buono finire questo periodo qui in Qatar, ho l’opportunità di cambiare pista e vedere un altro posto. Per la gara non sono felice del risultato. La prima cosa che farò quanto tornerò a Tavullia sarà mangiare una pizza, che mi manca tanto. Poi mi allenerò di più, analizzerò tutto per Portimao”.
La pista portoghese sarà un’incognita per Marini, che dovrà affrontarla per la prima volta come pilota MotoGP. Ducati però è andata forte a Portimao lo scorso anno e questo infonde fiducia al rookie: “L’anno scorso la Ducati è andata bene più o meno in tutti i circuiti, almeno con un pilota. Questo ovviamente mi fa essere anche positivo, perché possiamo ottenere buoni risultati in ogni pista. la moto è molto competitiva, adesso anche con gli aggiornamenti che ci saranno sarà sempre meglio secondo me e speriamo di essere sempre un passo avanti ai nostri avversari per poter riuscire a ottenere risultati sempre migliori. Per quanto riguarda me, ci sarà da lavorare molto da subito dal venerdì. Non sarà facile, cerco di arrivare il più preparato possibile perché penso che sarà molto importante, visto che avremo poco tempo per lavorare in pista nei nuovi circuiti”.
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