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Analisi

Mamola: felice della vittoria di uno autentico come Crutchlow

Nella sua ultima colonna per Motorsport.com, l'ex vice-campione della 500 elogia Cal Crutchlow per la prima vittoria nella MotoGP, ma anche l'impresa di Jack Miller ad Assen. Due vittorie di due ragazzi autentici.

Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Gold and Goose / Motorsport Images

Cal Crutchlow, Team LCR Honda, sulla griglia di partenza
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Cal Crutchlow, Team LCR Honda, Bradley Smith, Tech 3 Yamaha
Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Il vincitore della gara Cal Crutchlow, Team LCR Honda

Come abbiamo detto qualche giorno fa con Mick Doohan, l'arrivo delle gomme Michelin ha introdotto una componente determinante nel Mondiale 2016 di MotoGP. Lo abbiamo visto molte volte su pista asciutta, e ora abbiamo avuto l'opportunità di vederlo anche su pista bagnata.

Due elementi nuovi, gomme Michelin ed elettronica, hanno aperto le porte a una cosa senza precedenti negli ultimi anni: la vittoria di due piloti che corrono per due team satellite, arrivate addirittura nella seconda parte della stagione.

Sono stato molto felice di vedere Cal Crutchlow vincere una gara di MotoGP. Lo conosco bene e so quanto si prepari duramente per ogni gara. E' qualcosa che ama fare. Fu campione del mondo Supersport nel 2009, è stato poi sul podio in MotoGP, ma non c'è nulla di paragonabile alla sensazione di vincere un Gran Premio.

Accanto a tutti gli sforzi che ha fatto e alle sue qualità, sono particolarmente contento perché ha vinto un ragazzo autentico, probabilmente una delle persone più belle del paddock e sicuramente uno dei più onesti.

Se la maggior parte dei piloti che corrono per team satellite si lamentano per la mancanza di supporto da parte della casa madre o per la mancanza di componenti, lui non ha mai nessun problema e non lo ha avuto nemmeno ad ammettere che se Marquez avesse avuto la sua moto a Brno sarebbe stato almeno altrettanto veloce quanto lui e, se lo stesso Cal avesse corso con la RC213V HRC non avrebbe lottato per il podio.

Sono felice che due ragazzi così divertenti come lui e Jack Miller siano stati in grado di vincere gare quest'anno. Entrambi hanno beneficiato delle condizioni della pista. A Brno, Crutchlow ha gestito la cosa più difficile in questo sport: rendere facile qualcosa di molto complicato.

E' ovvio che la scelta delle gomme gli ha fornito una spinta decisiva, così com'è stato per Valentino Rossi, che ha scelto la mescola dura al posteriore. Ma ha fatto quello che doveva essere fatto. Crutchlow sembrava molto fluido e fiducioso nonostante le condizioni molto difficili, così come Miller ad Assen.

La decisioe di mettere due gomme dure senza averle testate prima della gara va contro il principio solito, in cui non si usano gomme in gara se non sono state provate nei turni precedenti. Allo stesso tempo questo coraggio denota una personalità senza paure.

Cal è uno di quei piloti che non lascia indifferente nessuno. Ha un carattere forte, ama dire quello che pensa e ha un sacco di tifosi, ma anche di detrattori. Da quando è arrivato nel Mondiale ha gareggiato con tre moto diverse: Yamaha, Ducati e Honda. Con tutte queste moto è riuscito a finire sul podio almeno una volta.

E' un animale da competizione, sia su una moto che su una bicicletta, sia a giocare a calcio. Stiamo parlando di uno dei piloti più in forma della griglia, che si allena spesso in biciletta con Mark Cavendish (quattro volte campione del mondo di ciclismo - una volta su strada e tre su pista - e argento olimpico a Rio de Janeiro nell'Omnium), uno dei suoi migliori amici.

Il buon vecchio Cal ha dovuto attendere 10 anni per cogliere la prima vittoria nel Mondiale e sono sicuro che questo risultato lo aiuterà a consolidare ancora di più se stesso e, possibilmente, aprirgli nuove porte per il futuro.

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