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Lüthi: "La gestione degli pneumatici è il più grande ostacolo"

Il centauro di Oberdiessbach ha parlato dell'atteso debutto nella Classe regina in sella all'Honda RC213V della Marc VDS. Sulle condizioni della caviglia ha voluto chiarire: "Oggi ho più problemi a camminare che a guidare".

Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Thomas Luthi, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS

È durato undici anni il sogno di guidare in MotoGP di Thomas Lüthi. Dopo una lunga attesa, resa ancor più interminabile dall'infortunio alla caviglia rimediato nel finale di stagione 2017, il centauro elvetico ha finalmente potuto debuttare ufficialmente con l'Honda RC213V del team Marc VDS.

In sella al bolide della scuderia belga, il vice campione del mondo di Moto2 ha completato 58 giri nel primo giorno di test a Sepang. Più di quattro secondi hanno diviso il leader della graduatoria Daniel Pedrosa dal bernese, ma i riferimenti cronometrici hanno avuto un valore pressoché nullo per il numero 12 della Classe regina.

"In tutta sincerità, questa notte non ho dormito molto", esordisce un sorridente Thomas. "Non per il fuso orario, ma per il nervosismo e la tensione", chiarisce l'elvetico.

"Quando ho visto che pioveva sapevo che sarei andato incontro a una giornata non facile. Debuttare con la pioggia non è l'inizio che sognavo".

 

Presa confidenza con pista e moto, Lüthi ha messo a referto 58 giri totali suddivisi in nove stint inframezzati dai rituali colloqui coi tecnici. "Sono rimasto davvero impressionato dalla Honda. Non me l'aspettavo così 'facile' da guidare. Se non hai mai guidato una MotoGP non sai che cosa aspettarti. Io la paragono a una macchina da corsa. In fondo non ci si allontana tanto. Devo imparare a guidarla in questo modo".

Il 31enne svizzero non si sente di azzardare paragoni con la Moto2. "Sono due mondi completamente differenti tra loro, ho bisogno di un po' di tempo per adattarmi. Per cui credo che dovrò modificare anche il mio stile di guida".

 

In particolare, la gestione degli pneumatici Michelin dà ancora del filo da torcere a Lüthi. "Sono ancora lontano dal capire l'uso corretto delle gomme. In Moto2 avevo un modo completamente diverso nel gestire la gomma anteriore. In MotoGP credo di poter spingere un po' anche in curva, mentre nella classe intermedia sarebbe stato impossibile".

La prima giornata di test in Malesia ha comunque soddisfatto il neo portacolori della Marc VDS. "Ho appreso molto durante la prima giornata. Ho ricavato moltissime informazioni. Spero che anche i restanti due giorni siano sullo stesso livello".

Infine, Thomas si è espresso anche sul suo stato di salute. "Finalmente la caviglia non mi dà più grossi problemi. Sono rimasto sorpreso da come ha risposto durante la guida. Ho più problemi nel camminare che nel guidare".

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