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Lorenzo rimane sereno: "Io non sento nessuna pressione"

Il maiorchino ha ribadito che si attendeva la vittoria della Ducati al Mugello, anche se lui non è riuscito a sfruttarla al meglio. Inoltre assicura che è solo concentrato sul raggiungimento dei suoi obiettivi e che non sente pressioni esterne.

Jorge Lorenzo, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Danilo Petrucci, Pramac Racing, Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Johann Zarco, Monster Yamaha Tech 3, Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team

Dopo il Mugello, Jorge Lorenzo ha bisogno di voltare subito pagina. La Ducati è reduce da un weekend trionfale, nel quale sono arrivati la vittoria di Andrea Dovizioso ed il terzo posto di Danilo Petrucci. L'altro lato della medaglia però è che lo spagnolo non è riuscito a rendere altrettanto bene, chiudendo ottavo ad oltre 14" dal compagno di squadra.

Alla conclusione del weekend Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse, aveva detto che la cosa migliore da fare in questo momento era cercare di non mettere troppa pressione a Jorge, lasciandogli il tempo di lavorare con calma.

Appena arrivato a Barcellona, però, il maiorchino ci ha tenuto a dire di non sentire affatto una pressione particolare: "Io non sento nessuna pressione. Se corro in MotoGP è per passione e per inseguire una sfida molto importante. Nella mia testa c'è solo questo. Quello che dicono gli altri sono solo opinioni, che rispetto solo se sono rispettabili. Nella mia testa c'è solo la voglia di raggiungere gli obiettivi che mi sono fissato".

Anche perché lui ha ribadito non essere affatto stupito del fatto che la Ducati sia riuscita a centrare la vittoria nella gara di casa: "Io giovedì e venerdì scorso avevo già detto chiaramente che la nostra moto aveva il potenziale per vincere, perché c'erano molte Ducati competitive. Andrea è in forma, ha visto la possibilità di vincere ed ha dato tutto. Sia lui che Petrucci si meritano la grande gara che hanno fatto, perché sono stati bravi ad approfittare della competitività della moto".

Lui purtroppo non è riuscito a trovare il modo di sfruttare al meglio la sua Desmosedici GP sul saliscendi toscano: "Sembrava che avessi trovato la strada giusta, ma alla fine ci è sempre mancato qualcosa. Perdevo troppo in alcuni punti del tracciato: quando ero in testa alla gara sembrava che potessi anche provare ad allungare, ma poi quando arrivavo in quei punti perdevo tantissimo. Alla fine è stata una gara negativa, ma ho chiuso solo a 14". Se però prendo mezzo secondo al giro in una gara storta, allora credo che posso lottare per vincere in una in cui invece le cose vanno meglio".

Da domani si torna già in pista a Barcellona e sul tracciato catalano Lorenzo ha raccolto indicazioni positive nei test svolti dopo Le Mans: "Qui abbiamo fatto un test molto interessante qualche settimana fa, nel quale sono andato molto veloce. Speriamo quindi di ricominciare subito da qui domani".

Prima di scendere in pista però è difficile fare pronostici, perché quest'anno le variabili in gioco sono davvero tante: "Ci sono molte incognite quest'anno, perché ci sono molte moto veloci guidate da piloti di talento. In questo senso sembra quasi la Moto3. Molto dipende da tre fattori: il pilota, la moto e le gomme. Se uno di questi tre fattori non funziona, puoi anche ritrovarti molto indietro. E' successo con le Yamaha a Jerez, dove hanno chiuso sesta e decima, poi però hanno dominato a Le Mans. Le Honda invece hanno dominato a Jerez, ma hanno sofferto al Mugello. Basta che ci siano due o tre punti del circuito in cui non ti trovi bene come pilota e puoi soffrire".

Informazioni aggiuntive di German Garcia Casanova

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