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Lorenzo: “Ordini di scuderia? No, Bastianini a Sepang voleva vincere!”

Il maiorchino ufficiale del Team Q8 Hi Perform racconta la sua nuova dimensione di pilota automobilistico al termine della prima stagione sulle quattro ruote in Porsche Carrera Cup Italia, fra gli evidenti progressi al volante, la probabile conferma 2023 e uno sguardo alla MotoGP attuale: troppa aerodinamica, poco ‘carattere’

Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform

Foto di: Getty Images

Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform
Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform
Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform
Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform
Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform
Pietro Innocenti, Amministratore delegato Porsche Italia, con Jorge Lorenzo
Jorge Lorenzo, Team Q8 Hi-Perform

Jorge Lorenzo a ruota libera proprio tra... le due e le quattro ruote. Compresa la stretta attualità della MotoGP a Sepang, dove secondo il maiorchino non sono stati ordini Ducati a condizionare la gara di Enea Bastianini. Lorenzo ha concluso la sua prima stagione di corse in auto lo scorso weekend al Mugello Circuit in occasione dell’ultimo round della Porsche Carrera Cup Italia.

Durante l’anno ha avuto la possibilità di affacciarsi anche in Supercup (cosa che non gli dispiacerebbe affatto ripetere), ma nella serie di Porsche Italia è stato protagonista costante e in costante ascesa sulla 911 GT3 Cup del Team Q8 Hi Perform, tanto che pure chi arricciava il naso prima che indossasse i panni del pilota di auto si sta convincendo del fatto che il tre volte campione della MotoGP ha i mezzi per arrivare in alto anche nell’automobilismo.

Quanto in alto è tutto un altro paio di maniche: al momento è impossibile prevederlo, anche se i giudizi più “tecnici” nell’ambiente Porsche sottolineano un buon potenziale, descrivendolo anche come un pilota “molto coraggioso”.

Non è quindi affatto escluso che la carriera di Lorenzo prosegua ancora a lungo, magari abbastanza a lungo per poterlo rivedere in battaglia con i vecchi rivali delle moto, Valentino Rossi in testa, stavolta al volante.

Al Mugello, intanto, il maiorchino ha parlato della sua probabile presenza in Carrera Cup Italia anche nel 2023, deciso a raccogliere i frutti di quanto seminato quest’anno, dove nella parte finale è sempre stato protagonista in top-10, sfiorando la top-5 in gara.

A Monza in qualifica è arrivato a soli due decimi dalla pole position. Al Mugello, lo scorso fine settimana, a sei decimi. Sono riscontri non banali dopo un solo anno di apprendistato da rookie assoluto: “A Monza - parte da questo aspetto Lorenzo - era complicato, soprattutto per le chicane, e ho fatto la miglior qualifica della stagione; al Mugello il distacco era un po’ più grande, però è stata ugualmente una bella qualifica”.

Al Mugello prendevi quasi due secondi in luglio, in ottobre sei a sei decimi...

“La concentrazione e la consistenza ci sono, ora manca di capire gli ultimi segreti di questa Porsche, quelli che hanno i più forti. Se ci riesco poi ci divertiamo davvero.”

Quali sono i piani per il futuro?

“Le possibilità sono aperte ma la verità è che sono grato dell’appoggio di Q8 e Porsche, quindi è confermata al 99% la Carrera Cup Italia un altro anno. Se potrò magari fare anche la Supercup sarei contento perché mi permetterebbe di fare tanta esperienza e tanti chilometri per arrivare alla Carrera Cup molto più preparato. Il mio obiettivo principale è fare bene qui.”

E’ necessario dunque un altro anno per l’ultimo step in avanti?

“E’ tutta una questione di test, se riesco a farne tanti sarò certamente competitivo.”

C’è qualcosa che hai imparato quest’anno, guidando in auto?

“Nulla in particolare. Sapevo già che ogni disciplina richiede del tempo e dell’esperienza. Se non ce li hai i miracoli non si possono fare. Però come in tutto nella vita se hai voglia, disciplina e passione alla fine arrivi all’obiettivo.”

E riguardo a questi tre fattori ti senti ancora al 100%?

“Sì. E’ un ambiente diverso qui. Non di pressione assoluta come vivevo in MotoGP, dove la mia vita cambiava se facevo bene oppure male. Però è chiaro che con più esperienza e chilometri riuscirò a vincere le gare anche in auto.”

In fin dei conti è sempre una questione di competizione...

“Diciamo che più o meno provo le stesse sensazioni, però con meno rischi.”

Ma chi è il pilota attuale che più ti assomiglia in MotoGP?

“Io penso che tanto Bagnaia quanto Martin e Quartarano hanno un po’ di me in certi aspetti, quindi direi un mix fra loro tre.”

Bagnaia per quale caratteristica in particolare?

“Bagnaia è molto elegante nei movimenti, molto preciso, le sue traiettorie sono molto rotonde. Martin è molto esplosivo nei primi giri come facevo io con la Yamaha e la Ducati e Quartararo, per come guida la Yamaha, moto che ho guidato per tanto tempo, mi è molto similare per stile di guida e per come si espone dalla moto.”

L’hai vista la gara di Sepang?

“Sì.”

Ti è piaciuta?

“E’ stata bella. Molta tensione nel box Ducati perché Bastianini sembrava che non rispettasse Bagnaia per la lotta in campionato, voleva vincere la gara. Per loro fortuna non è successo niente e Bagnaia alla fine ha vinto. Mi è piaciuto molto Quartararo, perché con una moto molto ‘sventagliata’ (intende instabile, ndr) ha lottato fino alla fine per arrivare in corsa a Valencia, anche se al 99% Bagnaia sarà campione.”

Pensi che Bastianini abbia "rispettato" Bagnaia per ordine di scuderia alla fine?

“No. Lui voleva vincere, non c’è riuscito.”

Ma in MotoGP torneranno mai i vostri anni “ruggenti”, con tanti campionissimi tutti insieme?

“La MotoGP è competitiva, infatti tutte le moto, tranne la Honda, hanno vinto gare. Ci sono tanti piloti che lottano, però manca un leader che vinca con autorità, un fattore che dà importanza al campionato. Manca anche che la gente si avvicini di più ai piloti, non è ancora abituata, e sicuramente l’aerodinamica incide troppo, impedisce più sorpassi. Infine manca un po’ di carattere, i piloti attuali non hanno il carattere che avevamo noi 4 o 5.”

Proseguirai nell’automobilismo, potresti raggiungere anche ottimi risultati, ma da grande che cosa farà Jorge Lorenzo? Rimarrà nel mondo delle corse?

“Solo pilota. Quando smetterò di guidare le auto penso che mi vedrete fare un altro lavoro. Mi piace guidare, mi piace sentire la passione delle competizioni, ma appunto come pilota, altrimenti preferisco andare in vacanza tutto l’anno (scherzando, ndr)!”

Ma è perché ci sono troppe responsabilità o magari troppa politica?

“No. Solo perché non mi piace avere obblighi. Mi piace avere molto tempo libero e quindi da team manager o direttore sportivo ne avrei davvero poco...”

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