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Lorenzo ora si gode la Rossa: "Abbiamo la Ducati più competitiva della storia"

Dopo il secondo trionfo di fila, il maiorchino è convinto che la Desmosedici GP ora sia una moto che può vincere quasi ovunque, quindi sprona la squadra a sognare una clamorosa rimonta iridata.

Podio: Jorge Lorenzo, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Podio: il secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team, il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team, il terzo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Podio: il secondo classificato Marc Marquez, Repsol Honda Team, il vincitore della gara Jorge Lorenzo, Ducati Team, il terzo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Jorge Lorenzo e la Ducati ora fanno veramente paura. Se quella del Mugello poteva essere sembrata una reazione d'orgoglio, nel weekend di Barcellona il pilota maiorchino ha confermato che ora ha risolto il rebus della Desmosedici GP e lo ha fatto veramente alla grande. L'unico rimpianto forse è che questo feeling è arrivato solo ora che sa già che l'anno prossimo saluterà la Casa di Borgo Panigale, ma anche dopo un avvio disastroso, che lo tiene a 49 punti dal futuro compagno di squadra in Honda Marc Marquez.

Anche in Catalogna ha comandato praticamente dall'inizio alla fine, salvo per un paio di passaggi in cui Marquez era riuscito a portarsi in testa. Poi ha impresso un ritmo infernale alla corsa, trovando come in Toscana un passo da "Martillo" e riuscendo a staccare .

"Oggi ho dimostrato che non vinco solo se parto bene e vado davanti alla prima curva, ma che so anche rimontare e sorpassare gli altri. La brutta partenza ha un po' complicato la mia gara, perché normalmente sono io che guadagno un po' di terreno sugli altri, ma qui ho perso subito tanti metri su Marquez e su Iannone. A quel punto mi sono detto che la gara era lunga, che dovevo rimanere calmo ed aspettare il momento giusto per attaccare, anche se in frenata avevo qualcosina in più rispetto a Marc. Non è stato tanto difficile trovare il momento per sorpassarlo, ma per diversi giri è rimasto lì a tre o quattro decimi" ha detto Jorge sulla gara di oggi ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.

"Quando poi è caduto Dovi e ho visto nella taballa che avevo un secondo di vantaggio, ho capito che era quello il momento per provare ad andare via. Sono riuscito ad allungare fino ad oltre due secondi di vantaggio, ma poi verso la fine Marc ha recuperato qualche decimo e lì sono andato a cercare dei decimi che pensavo di non avere: la gomma era quasi finita, ma ha retto e alla fine sono riuscito a mantenerlo a distanza" ha aggiunto.

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Oggi la Ducati ha vissuto una giornata di luci e ombre, perché oltre alla sua vittoria è arrivata la caduta di Andrea Dovizioso, che ha fatto precipitare a -49 anche il forlivese. Quando gli è stato chiesto se secondo lui la Rossa ora deve puntare su di lui, Lorenzo è stato molto diplomatico.

"Come ho sempre detto, anche quando ero alla Yamaha, siamo due piloti forti e la Ducati ci tratta alla stessa maniera. Chi sarà più costante e sarà più veloce arriverà davanti alla fine dell'anno a Valencia. Vediamo se sarà possibile provare ad andare a prendere Marc, anche se al momento mi sembra molto lontano a livello di punti".

"Come ho già detto ieri, abbiamo un pacchetto molto competitivo e completo. Credo che abbiamo per le mani la Ducati più competitiva della storia. Sia io che Dovizioso siamo molto competitivi e dobbiamo approfittare di questa situazione. Tranne che su piste come Phillip Island o Sachsenring, credo che la nostra moto andrà bene su tutte le piste, poi gestisce molto bene il consumo delle gomme e ci permette di usare le più morbide. Questo è un grande vantaggio. Siamo in un momento molto bello, ora festeggiamo questa vittoria e poi da martedì pensiamo alla prossima gara" ha proseguito.

Marquez inizia a sembrare un po' preoccupato per il suo stato di forma, qualcuno ha insinuato anche per il suo imminente arrivo in Honda. Il maiorchino però non è caduto nella provocazione: "Non lo so. Come ho detto in Argentina, quando ero ancora in difficoltà avevo detto che io e Marc quando siamo in forma possiamo fare la differenza e in questo momento credo che lo stiamo facendo".

Quel che è certo è che ora sembra di rivedere il Lorenzo della Yamaha, che riesce a "domare" la Ducati con il suo stile di guida: "Quello che cambia è il pilota. Se io non guidassi la Ducati e da fuori vedessi Petrucci o Stoner, penserei che sia una moto che si può guidare solo con uno stile aggressivo. Ma non è così. Credo che sia la stessa cosa anche con Marc e la Honda. E' il modo in cui la guida il pilota che può dare queste sensazioni. La Yamaha era una moto più naturale per ma, ma adesso piano piano mi sto avvicinando a quella percorrenza e a quella fluidità che avevo prima".

Infine, ha ribadito che non c'è stato nessuno step a livello mentale, ma che sono state le novità di ergonomia introdotte al Mugello a fare la differenza: "C'è molta gente che pensa che io abbia fatto un clic mentale o che mi abbia tranquillizzato sapere il mio futuro. Però non è così: se avessi avuto questo pacchetto prima, credo che i risultati sarebbero stati migliori anche nelle prime gare".

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