Jorge Lorenzo "ducatizza" la frenata della Honda
Jorge Lorenzo applica alla Honda elementi e dinamiche di frenata che impiegava in Ducati per migliorare il feeling e ridurre il gap dai più veloci.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Indipendentemente dai cambiamenti che ritiene necessari per l'ergonomia della moto e che cercherà di risolvere in questi giorni in Giappone, Jorge Lorenzo ha riconosciuto giovedì scorso, al suo arrivo al Mugello, che sta studiando a fondo la telemetria, la sua e quella degli altri piloti Honda, per cercare di recuperare terreno. Come ha sottolineato, la frenata è uno degli aspetti in cui ha più margini di miglioramento.
“Sto studiando molto per ottenere il massimo da questa moto, che in frenata è praticamente opposta alla Ducati”, afferma Lorenzo. “Devo ancora cambiare molto il mio stile di guida nell’ingresso di curva”.
Visti i grandi risultati di Marquez, si potrebbe pensare che la strategia più giusta possa essere quella di provare a copiare la dinamica della frenata del catalano, ma le caratteristiche dei due neo compagni di squadra sono piuttosto differenti, quindi Lorenzo segue la sua strada.
In passato questa strada gli ha permesso di tornare a vincere con la Ducati, proprio qui al Mugello ormai un anno fa. Quest’anno a Honda ha chiesto un serbatoio che gli permettesse di stare più comodo sulla moto ed usare meno le gambe, simile alla soluzione adottata sulla Desmosedici che ha dato una svolta al suo campionato.
Andrea Pellegrini, ingegnere Brembo, afferma: “Jorge aveva delle sensazioni strane in frenata con la Dona, quindi abbiamo utilizzato lo sviluppo fatto in Ducati che Honda non usava e che Marc preferisce non adottare”.
Uno sguardo più attento ci permette di individuare alcuni di questi elementi presenti sulla moto numero 99 ma non sulla 93.
(nella slide qui sopra potete vedere la soluzione di Lorenzo nell'immagine di sinitra e quella di Marquez in quella di destra)
Lorenzo, per esempio, ha adottato il sistema anti drag, che evita che le pinze possano entrare in contatto con il disco e frenare l’avanzamento nell’insieme. Inoltre, a partire da Le Mans utilizza anche la valvola nota come anti-knockback, che impedisce il saltellamento della moto provocato dai freni anteriori che non agiscono quando il pilota aziona le leve, provocando situazioni che possono diventare anche pericolose. In questo caso, il suo è l’unico prototipo del costruttore giapponese ad utilizzarlo, nemmeno Yamaha lo adotta.
Nonostante l’intenzione di ‘ducatizzare’ la frenata di Honda, ci sono dei limiti difficili da oltrepassare a livello concettuale per la Casa del’ala dorata. Pellegrini afferma: “Honda è l’unica marca che utilizza i dischi anteriore da 320mm di diametro nella maggior parte dei circuiti, ad esclusione dell’Austria, Motegi e Buriram, mentre gli altri lavorano abitualmente con quelli da 340mm”. Questa affermazione permette di capire che sicuramente il freno motore della RC213V si comporta in maniera diversa da tutti gli altri costruttori.
Se tralasciamo i componenti e ci concentriamo sulle tracce delle frenate dei due ufficiali HRC, risalta il contrasto anche sui dati, che in qualche modo si adattano alla filosofia di ognuno per quanto riguarda le curve: mentre il punto forte di Lorenzo è la percorrenza, Marquez preferisce entrare più all’interno per poi girare la moto di scatto.
Pellegrini, con una spiegazione che conferma quanto questa caratteristica ha sempre permesso allo spagnolo di essere uno dei più rapidi in curva, sostiene: “Quello che posso dire è che il primo tocco di freni viene dato in maniera forte da entrambi i piloti. Ma poi, mentre Marc rilascia in maniera più progressiva, Jorge lo fa in maniera più rapida, quasi all’improvviso”.
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