Lorenzo: "Avremmo avuto il potenziale da Mondiale se fossi rimasto, ma non lo sapremo mai"
Lo spagnolo non è riuscito a regalarsi una gara d'addio da sogno con la Ducati, ma rimane convinto di aver dato un bel contributo all'importante crescita della moto.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Lorenzo si è piazzato 12esimo nella sua ultima gara con la Ducati, stando sempre lontano dal gruppo di testa. Il tre volte campione del mondo della MotoGP ha chiuso così due anni in Rosso caratterizzati da tanti alti e bassi. Lo spagnolo ha faticato parecchio nella sua prima stagione, ma nell'ultima parte del 2017 ha iniziato ad adattarsi alla Desmosedici.
Nel 2018 poi le cose sono iniziate di nuovo male, perché il #99 è stato quello che è partito peggio tra i piloti Ducati, ma proprio quando la situazione sembrava volgere al peggio, sono arrivate due vittorie consecutive a Mugello e Barcellona. Due trionfi arrivati però in ritardo, quando la leadership del marchio aveva già deciso di non rinnovare il suo contratto e Jorge aveva firmato per due anni con la Honda.
Nel suo momento migliore, durante l'estate, Lorenzo ha colto ancora una vittoria in Austria, ma poi la fortuna gli ha girato le spalle ed ha infilato una serie di cadute e di infortuni che hanno rovinato la seconda parte di campionato. Per questo ha chiuso solamente nono nel Mondiale, suo peggior risultato da quando corre nella classe regina.
"Devo pensare in positivo ed ottenere il meglio da questi due anni" ha detto Lorenzo dopo essere sceso dalla Ducati per l'ultima volta. "Ci sono stati dei momenti difficili, che non si possono negare, ma sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto e penso che questo matrimonio ci abbia resi più forti entrambi, anche se a livello di punti è stato un anno peggiore: non ho avuto fortuna all'inizio e alla fine del campionato".
"Non ho vinto il Mondiale, ma abbiamo vinto tre gare ed è già qualcosa. Devo essere triste, perché l'obiettivo del titolo non è stato raggiunto. Penso che avremmo avuto il potenziale per farlo se fossi rimasto qui, ma purtroppo non lo sapremo mai".
Nonostante la delusione per questo finale, Lorenzo ha tirato il petto in fuori per il lavoro svolto in queste due stagioni, visto che ora la moto italiana viene indicata da molti come la migliore della griglia.
"Sono contento della progressione che abbiamo fatto, perché abbiamo trasformato la GP18 nella moto di riferimento. Senza il mio arrivo in Ducati, la moto non sarebbe cresciuta così velocemente. Per due mesi mi sono sentito veramente il re del mondo" ha ammesso.
Per quanto riguarda la gara, il maiorchino è convinto che la bandiera rossa avrebbe dovuto essere esposta in anticipo rispetto a quanto accaduto, perché c'era veramente troppa acqua in pista. Ma ha anche riconosciuto il valore del compagno Andrea Dovizioso, che ha colto la quarta vittoria stagionale.
"Le condizioni erano molto complicate. Sarebbe stato meglio fermare la gara tre o quattro giri prima, perché tutti hanno iniziato a cadere come le mosche. Rispetto Dovizioso, è un gran pilota e sicuramente uno di quelli con più sangue freddo sulla griglia" ha detto.
Chiuso il capitolo Ducati, da martedì lo attende la nuova sfida con la Honda. Una prima in cui al momento sembra che non ci sarà la pioggia, ma nella quale dovrà continuare a fare i conti con l'infortunio al polso.
"Non è facile per un pilota correre con i tre team migliori in così pochi anni. Non sarò al 100% martedì, ma almeno sarò in grado di capire delle cose importanti" ha concluso.
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