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Leitner: “Perdere concessioni ha condizionato KTM nel 2021”

Nel 2021, KTM non ha avuto le concessioni per la prima volta dall’arrivo in MotoGP. La casa austriaca riconosce che questo è uno dei motivi che spiegano il rendimento incostante.

Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo una stagione 2020 ricca di successi, KTM ha perso il vantaggio di cui godeva per regolamento. Il costruttore austriaco infatti, per le concessioni che aveva, è stato l’unico (insieme ad Aprilia) che poteva portare un motore nuovo. Nel 2021 però, con la perdita delle concessioni, il numero di propulsori da poter sviluppare si è ridotto e i piloti titolari non hanno potuto partecipare ai test privati.

Come gli altri team, anche KTM ha dovuto scegliere tre piste del calendario designate per i test del collaudatori e ha avuto a disposizione solo tre wild card. Nel 2021 KTM ha dovuto cambiare il modo di lavorare e molti pezzi sono stati provati durante i weekend di gara. “Se non sei in forma, ovviamente provi cose sempre diverse”, diceva Miguel Oliveira. “Non abbiamo provato molto, non facciamo più test oltre i weekend di gara. Ci restano solo i test ufficiali, prima invece noi piloti titolari potevamo provare. Questo ci permetteva di fare il lavoro e non delegarlo agli ingegneri o ai tester. Inoltre, il livello è molto alto. In una griglia così serrata, puoi finire davanti o nelle retrovie molto velocemente”.

Pit Beirer, direttore KTM, ha riconosciuto che durante i fine settimana di gara sono state fatte troppe prove. In questo senso, il 2022 dovrebbe essere più tranquillo per il team, in modo che gli ingegneri e i piloti possano concentrarsi nel trarre il massimo dalla moto. Per questo è stato chiamato Fabiano Sterlacchini, incaricato di coordinare l’area ingegneristica. È arrivato anche Francesco Guidotti, che ora è il nuovo team principal della squadra. In questo modo, la parte tecnica e quella sportiva è stata suddivisa tra due persone.

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Mike Leitner, fino ad ora direttore tecnico KTM, svolgeva molti ruoli. L’ex pilota pensa che la perdita delle concessioni sia stato un fattore che ha contribuito alla poca costanza di rendimento del 2021. “Questo ha influito”, ha riconosciuto parlando con Motorsport.com. “Si è visto anche con altri costruttori. Ricordo che Suzuki ha avuto dei problemi dopo la perdita delle concessioni, che poi hanno risolto tra le gare”.

Suzuki era rientrata in MotoGP nel 2015 perdendo le concessioni nel 2017. La Casa di Hamamatsu però ha concluso senza aver conquistato podi e ha recuperato i vantaggi per poi perderli di nuovo alla fine del 2018. Leitner prosegue: “Si possono vedere anche le buone prestazioni di Aprilia. L’idea delle concessioni è che porti nelle posizioni di vertice un costruttore appena entrato o che è indietro. È una cosa buona”.

“Cambia molto quando le perdi. Da fuori non si nota tanto. Bisogna lavorare strategicamente in maniera diversa, pensare in modo differente come costruttore e come squadra. Senza dubbio, sarà uno dei fattori da tenere in considerazione per l’anno prossimo. Ma, come ho detto, tutti sono contenti del fatto che abbiamo perso le concessioni, perché è stato dimostrato che abbiamo fatto un grande lavoro”.

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