L'asfalto di Austin è adeguato ad ospitare una gara di MotoGP?
La MotoGP sbarca questo fine settimana ad Austin, dove i piloti si lamentano da almeno tre anni delle cattive condizioni dell'asfalto, che a quanto parte non è stato migliorato.
Il 21 ottobre 2012 è stato inaugurato ufficialmente il nuovissimo Circuit of the Americas, che dal 2013 è entrato a far parte del calendario del Mondiale MotoGP.
Dal 2016, quattro anni e mezzo dopo l'inaugurazione, l'asfalto del tracciato statunitense però ha iniziato a ricevere delle pesanti critiche da parte dei piloti della MotoGP.
Il primo problema sono le ondulazioni create sull'asfalto nei punti di frenata della Formula 1, che sono molto più ritardati rispetto ai riferimenti della MotoGP, cosa che rende le moto "imbizzarrite" nella fase di inserimento curva.
Successivamente, sono arrivate le lamentele più severe rivolte direttamente alle condizioni dell'asfalto, dovute alla presenza di numerose buche lungo il tracciato.
Valentino Rossi non si è trattenuto troppo nel 2017, quando ha detto: "Mi sembra di correre su una pista da cross".
E non era stato il solo a lamentarsi quell'anno, perché Andrea Dovizioso non era affatto soddisfatto delle condizioni della pista: "Brutte notizie, la pista è peggiorata molto".
L'anno scorso, prima dell'arrivo della MotoGP, sono stati fatti dei lavori per cercare di migliorare la situazione legata alle buche, ma che alla fine non è sembrato dare i frutti sperati.
Durante il weekend di gara dello scorso anno, Dovizioso e Marquez si sono lamentati nuovamente, parlando di dossi presenti sull'asfalto.
Al coro si è poi unito anche Aleix Espargaro, che invece si è lamentato molto della polvere presente sul tracciato, arrivando a confrontarla con quella di Losail. "Nemmeno in Qatar c'è tanta sabbia" aveva detto ironicamente.
Durante l'incontro della Safety Commission dell'anno scorso, i piloti avrebbero dovuto parlare con i proprietari dell'autodromo, cercando di convincerli ad impegnarsi a riasfaltare il tracciato.
Tuttavia, l'incidente tra Marquez e Rossi nella gara di Termas de Rio Hondo, nel quale il pesarese era caduto, ha monopolizzato l'intera riunione della Safety Commission, con i piloti impegnati a parlare di un possibile inasprimento delle sanzioni. E tutto questo ha messo in secondo piano i discorsi su Austin.
Le notizie che arrivano dagli Stati Uniti ora dicono che non solo l'asfalto non è stato rifatto (ma è stato riproposto lo stesso trattamento del 2018), ma presenta nuove crepe e buche (come si può notare dal tweet qui sopra), create dall'arrivo della Indycar nel weekend dello scorso 24 marzo.
Da allora sono passati meno di 20 giorni, quindi è stato impossibile riasfaltare o cercare almeno di fare dei rattoppi nelle aree più colpite da queste problematiche.
Pur avendo solo sette anni di vita ed essendo uno dei tracciati più moderni dell'intero pianeta, il COTA dovra affrontare un nuovo esame questo fine settimana e c'è da scommettere che lo stato del suo asfalto sarà nuovamente oggetto di dibattito.
Le migliori foto del Gran Premio delle Americhe 2018
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