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La Yamaha può uscire dal tunnel o può solo limitare i danni fino al 2020?

L'avvio del 2019 era stato promettente ma, numeri alla mano, ora le cose stanno andando addirittura peggio dello scorso anno. Il rettilineo del Mugello ha evidenziato i limiti del motore della M1: basterà lavorare con l'elettronica o sarà sofferenza fino al 2020?

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Le prime tre gare della stagione avevano dato sensazioni positive in casa Yamaha, ma più si va avanti e più sembra che non solo la tanto attesa inversione di tendenza non sia imminente, ma che addirittura la situazione sia in peggioramento, soprattutto per quanto riguarda la squadra ufficiale.

Numeri alla mano, il 2019 è iniziato peggio rispetto al 2018. Seppur con tutte le difficoltà di cui parlavano Valentino Rossi e Maverick Vinales, nella passata stagione le M1 erano salite sul podio in ognuna delle prime sei gare, complice anche lo zampino di Johann Zarco, che si era piazzato secondo sia in Argentina che a Jerez.

Rossi aveva iniziato la stagione sul gradino più basso del podio di Losail, poi si era ripetuto anche a Le Mans ed al Mugello. Nel mezzo c'era stato anche l'unico acuto di Vinales, secondo ad Austin.

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Quest'anno sono solamente tre le occasioni in cui un pilota della Yamaha è riuscito a salire sul podio: in Argentina ed in Texas è toccato a Valentino, secondo in entrambe le occasioni, mentre a Jerez è arrivato il terzo posto di Maverick Vinales.

Quello che appare più evidente al momento è che le Yamaha in gara non riescono mai o quasi mai a rispettare le aspettative che si creano in qualifica: in Qatar, per esempio, Vinales ha firmato la pole position, ma poi in gara la miglior M1 è stata quella di Valentino in quinta posizione.

Anche a Jerez c'era stata la pole position di Fabio Quartararo con la M1 del Team Petronas, davanti al compagno di squadra Franco Morbidelli, poi in gara è arrivato il podio di un Vinales che però non ha mai concretamente lottato per la vittoria. Va detto, tuttavia, che il francese stava disputando un'ottima gara ed era in seconda posizione quando è stato tradito da un problema tecnico.

Una situazione che comunque si è ripetuta anche al Mugello, con Quartararo in prima fila, ma la miglior moto della Casa di Iwata solamente sesta al traguardo, quella di Vinales.

Il rookie francese ha spiegato proprio in Toscana di avere ancora qualche difficoltà con il serbatoio pieno e la moto più pesante, cosa che ci può anche stare visto che ha alle spalle solamente sei gare nella classe regina. Morbidelli magari è un po' meno "esplosivo" in qualifica, ma per il momento ha dimostrato di avere una miglior capacità di gestione della gara, anche se su di lui pesano i ritiri di Austin e Mugello.

Il vero problema è ciò che accade nel box del team ufficiale, con Vinales che accusa sempre una grossa involuzione tra il sabato e la domenica e Valentino invece che vive la situazione opposta, trovandosi spesso a faticare, e parecchio, fino a sabato, e magari riuscendo a metterci una pezza rimontando in gara.

 

Se nelle trasferte extraeuropee entrambi i piloti avevano sottolineato il nuovo approccio più produttivo della Yamaha, all'arrivo in Europa sembrano essersi ripresentati i soliti vecchi discorsi. Maverick domenica è stato molto esplicito: "E' la solita storia: sembra di guidare sul ghiaccio" ha detto, sottolineando le ormai croniche difficoltà a livello di trazione e di accelerazione della M1.

Ma anche Valentino ha ritirato fuori un timore citato più volte negli ultimi anni, ovvero che ad Iwata siano stati ancora una volta lenti a reagire quando Honda e Ducati hanno iniziato a mettere in campo i primi sviluppi. Senza dimenticare poi la Suzuki, perché le classifiche dicono che oggi la Yamaha è la quarta forza.

Un anno fa, di questi tempi Rossi e Vinales occupavano il secondo ed il terzo posto nel Mondiale, con 72 e 67 punti, e il "Dottore" era a -23 dal leader Marc Marquez. La cosa curiosa è che i punti di Valentino oggi sono esattamente gli stessi, ma il passivo dalla vetta è salito addirittura a 43 punti e la posizione è la quinta. Maverick invece, avendo sommato anche due ritiri, è solo a 40 ed è ottavo.

Anche se siamo solamente ad un terzo di stagione, si potrebbe tranquillamente dire che le ambizioni iridate della Yamaha siano già andate in fumo, ma probabilmente è sbagliato a prescindere parlarne, perché prima bisognerebbe almeno riuscire a conquistare una vittoria, cosa che in questa stagione hanno già fatto Honda (3), Ducati (2) e Suzuki.

Ma soprattutto, più si va avanti e più è chiaro che c'è un problema di motore e di elettronica che è stato reso ancora più evidente dal lunghissimo rettilineo del Mugello. Alla M1 manca lo spunto in uscita di curva, ma poi questo si ripercuote anche sulla velocità di punta e quindi in gara è molto più facile che i piloti vengano sorpassati piuttosto che riuscire a sorpassare.

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Un problema che in qualifica viene mascherato dall'ottima velocità di percorrenza di curva della M1: al Mugello, infatti, Quartararo era capace di accumulare oltre tre decimi di vantaggio nei primi tre settori, che però puntualmente perdeva per intero quando si arrivare sul rettilineo e bisognava scaricare la potenza a terra.

I dati della Speed Trap non fanno altro che confermare questa cosa: la miglior Yamaha figura solo al 16esimo posto nella gara di domenica, con una velocità di 347 km/h, quasi dieci in meno rispetto ai 356,7 km/h toccati dalla Ducati di Andrea Dovizioso.

Qui però arriva un'altra difficoltà e non è piccola, perché bisogna ricordare che i motori sono congelati per chi non dispone delle concessioni, quindi per questa stagione non potranno essere sviluppati. Ma se il problema principale è quello, basterà lavorarci con l'elettronica per uscire dal tunnel o bisognerà solo limitare i danni fino alla fine dell'anno?

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, si tocca con Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, si tocca con Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Photo Ciabatti

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, va largo dopo il contatto con Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, va largo dopo il contatto con Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: motosport.com

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Secondo posto Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Secondo posto Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Photo Ciabatti

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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