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La Suzuki riavrà le concessioni nel 2018 se non farà podio a Valencia

I cattivi risultati raccolti dalla Suzuki nel 2017, potrebbero se non altro permettere alla Casa giapponese di poter tornare ad avere le concessioni per lo sviluppo del motore nella prossima stagione.

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

La vittoria di Maverick Vinales la scorsa stagione a Silverstone ed i suoi quattro podi hanno privato la Suzuki delle concessioni che aveva potuto sfruttare per avvicinarsi ai migliori.

La principale è quella che riguarda il numero di motori a disposizione per la stagione, nove per pilota invece che sette, ma soprattutto senza freezing. Questo vuol dire, che i tecnici ne potranno portare avanti lo sviluppo nel corso della stagione.

Inoltre, la Suzuki non dovrà più rispettare il vincolo di cinque giorni di test con i piloti titolari, oltre ad avere la possibilità di sfruttare sei wild card, il doppio rispetto a quello consentito agli altri.

Per quanto riguarda il sistema di concessioni, una vittoria significa tre punti, un secondo posto due ed un terzo uno. Le regole dicono che con un totale di sei punti si perdono le concessioni.

Andrea Iannone ed Alex Rins non ne hanno totalizzato nessuno per ora e, se non lo faranno neanche domenica a Valencia, la Suzuki tornerà ad avere le concessioni nel 2018.

Iannone attualmente è 15esimo nel Mondiale con 60 punti, 14 in più rispetto a Rins, che è 17esimo. Il miglior risultato del pilota di Vasto è il quarto posto in Giappone, dove ha chiuso proprio davanti al compagno di squadra.

Nel 2017, la Suzuki ha pagato a caro prezzo il fatto di non avere la possibilità di sviluppare il motore. Secondo i piloti ed i tecnici, infatti, è stato questo che ha impedito di soddisfare le aspettative.

La Casa di Hamamatsu ha individuato il problema di base in un test avvenuto a Jerez, nel novembre dello scorso anno.

Lì, seguendo le indicazioni di Iannone (Rins non era presente a causa dell'infortunio rimediato qualche giorno prima a Valencia), gli ingegneri della Suzuki hanno puntato su un motore che purtroppo non ha offerto le prestazioni previste.

"Nei test di Brno, Alex ha provato un motore con caratteristiche molto simili a quello del 2016, che gli è piaciuto molto. Andrea lo aveva già provato ed era d'accordo con lui. Il problema è che non lo possiamo usare per via delle regole" aveva spiegato Davide Brivio a Motorsport.com.

Da quel momento, la Suzuki è impaziente di provare la moto 2018 con il nuovo motore, che include le parti migliori delle due versioni (2016 e 2017) e che potrebbe essere modificato nel corso della stagione.

Il grande giorno sarà martedì prossimo a Valencia, dove inizierà ufficialmente il pre-campionato 2018.

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