La pioggia rovina i test della MotoGp a Barcellona
La Yamaha non scende neanche in pista, prove ridotte anche per la Honda. Smith è il più veloce
Per due giorni abbiamo sentito parlare di un rischio pioggia su Barcellona, ma l'acqua è arrivata solo oggi sul tracciato catalano, sul quale si erano fermate diverse squadre della MotoGp per un giornata di test ufficiali. L'azione in pista, dunque, si è concentrata soprattutto nelle prime due ore, prima che un vero e proprio acquazzone si abbattesse su Montmelò.
Con la Yamaha che ha deciso di non scendere in pista, spostandosi subito ad Aragon, dove girerà da domani (nel box però era presente un nuovo telaio da provare), e la squadra ufficiale Ducati che non si è fermata alle porte di Barcellona (in pista però c'era Michele Pirro con le gomme Michelin), gli occhi erano puntati soprattutto sulle Honda.
Dopo la batosta di ieri, con i quasi 20" di distacco incassati da Dani Pedrosa ed il ritiro di Marc Marquez, gli uomini della HRC avevano pianificato una sorta di passo indietro: il lavoro di oggi prevedere una comparazione tra il telaio 2014 e quello di quest'anno, oltre al proseguimento del lavoro sull'elettronica. Tuttavia, il tempo a disposizione è stato molto ridotto, quindi Marquez ha chiuso quarto e Pedrosa sesto.
A realizzare la miglior prestazione, in 1'42"018, è stato Bradley Smith. Il britannico, così come il compagno Pol Espargaro, che invece ha chiuso ottavo, non aveva particolari novità da provare, quindi si è concentrato soprattutto sulla messa a punto della sua Yamaha M1 con i colori Tech 3.
Dopo la doppietta in qualifica di sabato, anche oggi si sono mostrate in evidenza le due Suzuki GSX-RR, che hanno occupato la seconda e la terza posizione con Maverick Vinales ed Aleix Espargaro. Oltre a continuare a prendere confidenza con la nuova specifica di motore, i due piloti spagnoli hanno lavorato sull'elettronica e su un nuovo cupolino.
In quinta posizione, a cavallo tra le due Honda, si è inserita la Ducati Pramac di Yonny Hernandez, che prima della pioggia ha girato in 1'42"332. Molto attivo Cal Crutchlow, che ha iniziato subito una simulazione di gara volta a capire quello che poteva essere il potenziale della sua Honda nella gara di ieri, che per lui si è conclusa dopo appena un giro. Più di lui però ha girato Scott Redding, che è riuscito a completare ben 39 giri, chiudendo però solo 12esimo.
Alcuni hanno anche provato a tornare in pista quando l'asfalto era bagnato per prendere confidenza con queste condizioni ed è il caso del rookie Jack Miller e di Mike Di Meglio. Infine, tanto lavoro anche nel box del Team Aspar, perché Eugene Laverty e Nicky Hayden hanno provato il nuovo forcellone portato dalla Honda per la sua "Open".
Da segnalare anche la presenza in pista di Dominique Aegerter, che proprio come a Jerez è sceso in pista con l'inedita Akira-Kawasaki.
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