La nuova generazione della MotoGP è da record
La MotoGP ha ritrovato lo slancio pre-pandemia in questa stagione, con già nove record battuti nei 14 Gran Premi disputati fino ad oggi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
In un 2020 segnato dalla pandemia, la MotoGP è riuscita a salvare la sua stagione con un calendario di fortuna di 14 Gran Premi, distribuiti su nove circuiti. Tuttavia, solamente due di questi hanno visto cadere i loro record precedenti, Jerez e Misano, quindi gli altri sette hanno mandatenuto i primati risalenti al 2019 o addirittura a prima.
Fabio Quartararo ha ritoccato ulteriormente il record che lui stesso aveva stabilito un anno prima a Jerez, ma poi la sua prestazione è stata migliorata ulteriormente una settimana dopo, nel Gran Premio di Andalusia, da Maverick Vinales. Ed è stato sempre il catalano a prendersi il primato a Misano.
Ad oggi, quest'anno è stato disputato lo stesso numero di gare dello scorso anno, ma sono già caduti i record di nove circuiti, battuti quasi tutti dai piloti della nuova generazione. E' interessante notare che uno di quelli che hanno "retto" è proprio Jerez, ma al tracciato andaluso vanno aggiunti Silverstone, Sachsenring e Le Mans. Diverso il caso di Losail, dove il record è stato battuto nel GP del Qatar, per poi reggere nel secondo evento disputato una settimana dopo.
Circuiti in cui è stato battuto il record della MotoGP nel 2021
Circuito (Gran Premio) | Pilota |
Losail (Qatar) | Pecco Bagnaia |
Portimao (Portogallo) | Fabio Quartararo |
Mugello (Italia) |
Fabio Quartararo |
Barcelona (Catalogna) | Fabio Quartararo |
Assen (Olanda) | Maverick Viñales |
Red Bull Ring (Stiria) | Jorge Martín |
Red Bull Ring (Austria) | Jorge Martín |
Motorland (Aragón) | Pecco Bagnaia |
Misano (San Marino) | Pecco Bagnaia |
Nel 2019, l'ultima stagione disputata in condizioni normali, erano stati battuti i record di 9 dei 19 circuiti in calendario. Dei 10 in cui non erano stati battuti, cinque avevano ancora dei primati realizzati prima dell'introduzione degli pneumatici Michelin, avvenuta nel 2016. Di questi, l'unico a cadere è stato quello di Motorland Aragon quest'anno, con Pecco Bagnaia che ha battuto il precedente di Marc Marquez che resisteva dal 2015.
L'azienda francese è tornata in MotoGP come fornitore unico l'anno successivo, prendendo il posto della Bridgestone. Anche se gli pneumatici dell'azienda francese hanno permesso di ritoccare i record di molti circuiti praticamente ogni anno, mentre in alcuni non è stato possibile batterli per più di cinque anni. E questo nonostante il produttore giapponese avesse ritirato le sue mescole da qualifica nel 2009.
Circuiti su cui resistono i record Bridgestone
Circuito | Anno | Pilota |
Termas de Rio Hondo (Argentina) | 2014 | Marc Márquez |
Austin (Stati Uniti) | 2015 | Marc Márquez |
Motegi (Giappone) | 2015 | Jorge Lorenzo |
Phillip Island (Australia) | 2013 | Jorge Lorenzo |
Ciò che colpisce è che dei quattro circuiti rimasti (Termas de Rio Hondo, Austin, Motegi e Phillip Island), nessuna di queste è stata ancora visitata quest'anno o nel 2020, quando la Michelin ha introdotto una nuova carcassa per la gomma posteriore.
Il fatto che praticamente tutti i record siano in fase di miglioramento conferma il livello di qualità degli pneumatici attuali. Inoltre, che la nuova generazione di piloti è pronta per prendere il posto dei vari Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e Valentino Rossi.
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