La Honda HRC tocca il fondo senza Marc Marquez
La Honda ha completato la sua peggior stagione in MotoGP dalla creazione dell'attuale divisione racing nel 1982, chiudendo per la prima volta l'anno senza una sola vittoria.
Marc Marquez, Repsol Honda Team, moto incidentata
Gold and Goose / Motorsport Images
Solo all'inizio degli anni '70, Honda ha creato il Racing Service Center (RSC), un'azienda indipendente che ha rilevato il programma corse del marchio. Solo l'1 settembre 1982 è stata fondata l'attuale divisione corse, Honda Racing Corporation (HRC). Sotto questa struttura, il marchio dell'Ala dorata ha vinto 21 titoli in 500cc/MotoGP oltre a numerosi campionati nelle categorie inferiori e in altre discipline come la Dakar o il Mondiale Trial.
Il successo della HRC è stato quasi immediato. Freddie Spencer si è classificato terzo nel Mondiale 1982 e un anno dopo ha vinto il suo primo titolo.
Dalla sua fondazione, la HRC ha vinto delle gare in ogni stagione, per un totale di 297 successi fino al 2020, quando è andata "in bianco" per la prima volta. Fino ad oggi, le annate più grigie erano state il 1993, il 2007 ed il 2008, quando erano state centrate due vittorie. Nel 1997, per esempio, ha addirittura vinto tutte le gare in calendario.
Nel 2019 la HRC ha conquistato la "Tripla Corona" praticamente con l'ausilio del solo Marc Marquez. Con il ko dell'otto volte iridato, quest'anno però si è dovuta accontentare di appena due podi, quelli ottenuti dal fratello Alex nell'anno del suo debutto in MotoGP. Un qualcosa di mai visto prima in Honda.
Il marchio di Tokyo, che aveva vinto gli ultimi quattro campionati costruttori di fila, ha concluso l'anno al quinto posto, alle spalle di Ducati, Yamaha, Suzuki e KTM. Naturalmente, si tratta del suo peggior risultato, visto che in precedenza non era mai scesa sotto al terzo posto.
L'infortunio di Marc Marquez ha lasciato la Honda senza il suo uomo di punta, il pilota che ha vinto sei degli ultimi sette Mondiali, ma che aveva firmato anche tutte le ultime 21 vittorie del marchio. Questo dimostra quanto il catalano sia diventato fondamentale per il successo dell'azienda e perché ci siano tante attese riguardo al suo ritorno in pista.
Al netto del fatto che comunque la Casa giapponese ha già fatto uno sforzo per rendere la RC213V più "umana" e questo lo si è visto nella seconda parte della stagione, nella quale sono arrivati i due podi di Alex Marquez, ma anche la pole position di Takaaki Nakagami ad Aragon.
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