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Analisi

La firma di Petrucci scuote le fondamenta del progetto KTM

La decisione di mettere Danilo Petrucci nel Team Tech 3 carica di un'enorme pressione i giovani Brad Binder e Miguel Oliveira, che invece difenderanno i colori del factory team.

Moto di Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

Moto di Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

motosport.com

Il mercato piloti della MotoGP si sta rivelando uno dei più folli degli ultimi anni e lo conferma l'ultima mossa a cui abbiamo assistito. Motorsport.com aveva già pubblicato la scorsa settimana che Danilo Petrucci aveva firmato per la KTM per il 2021, dopo la visiti alla fabbrica austriaca con il suo manager, quindi l'annuncio ufficiale non è stato una sorpresa.

La sorpresa è stata che Petrucci si unirà al team Tech 3, al fianco di Iker Lecuona, andando a prendere il posto di Miguel Oliveira, che invece raggiungerà Brad Binder nel team ufficiale della Casa di Mattighofen.

L'ultimo mese è stato piuttosto turbolento per la KTM, con la partenza del suo asset più importante, lo spagnolo Pol Espargaro, che andrà alla Honda, ma anche con la perdita di una delle stelle più promettenti per il futuro, ovvero Jorge Martin, che approderà alla Ducati per correre con Pramac.

Date le alternative piuttosto limitate sul mercato per sostituire Espargaro, Petrucci è sembrato la scelta più solida come nuovo leader del progetto austriaco.

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Dal suo debutto in MotoGP con una CRT nel 2012, Petrucci infatti è cresciuto tanto. Ha firmato per la Ducati Pramac nel 2012, prima di subentrare a Jorge Lorenzo nella squadra ufficiale della Casa di Borgo Panigale lo scorso anno, acquisendo tanta esperienza.

Sa anche cosa significa vincere una gara in MotoGP, per di più contro il mattatore della categoria Marc Marquez, al termine di un'emozionante battaglia al Mugello. Dunque, il 29enne italiano sembra avere tutte le caratteristiche giuste per prendere il posto del più giovane dei fratelli Espargaro.

E' vero che le performance di "Petrux" sono calate nella seconda parte del 2019, senza un piazzamento tra i primi otto nelle ultime sette gare, in parte anche alle difficoltà di messa a punto legate ai suoi 181 cm di altezza ed ai suoi 80 kg di peso.

E proprio l'essere il pilota con più stazza della griglia potrebbe essere per lui un problema anche per quanto riguarda lo sviluppo della KTM RC16, visto che al momento è affidato a Dani Pedrosa, che invece ha un fisico esattamente all'opposto.

A parte tutto questo, Petrucci continuava a sembrare l'uomo giusto per essere la punta di diamante della KTM. Tuttavia, l'averlo inserito nel team Tech 3, seppur con supporto full factory, suggerisce che a Mattighofen probabilmente non lo vedono nello stesso modo.

Danilo Petrucci, Ducati Team

Danilo Petrucci, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

La KTM si è sempre vantata (almeno fino ad oggi), che permette ai suoi piloti di salire dalla Red Bull Rookies Cup alla MotoGP, passando per la Moto3 e la Moto2. Una scalata che è stata un po' troncata quest'anno, visto che la KTM ha smesso di realizzare il suo telaio nella classe di mezzo, anche se è sempre presente con il Team Ajo, che ora porta in pista delle Kalex.

Il passaggio di Tech 3 dalla Yamaha alla KTM è avvenuto lo scorso anno e ha fatto della compagine francese lo junior team KTM, con Oliveira portato al debutto in MotoGP accanto ad Hafizh Syahrin. Poi c'è stata la firma di Lecuona per il 2020, con il giovane spagnolo che ha debuttato nel GP di Valencia.

Il secondo classificato della Moto2 dello scorso anno, Brad Binder, in origine aveva firmato con il team di Herve Poncharal per questa stagione, ma l'improvviso addio di Johann Zarco alla squadra ufficiale lo ha portato ad approdare direttamente nel factory team per il suo debutto in MotoGP.

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Petrucci in Tech 3, dunque, va a rompere questo sistema, in quanto è tutt'altro che un pilota junior. Ma non è questo il problema principale della decisione della KTM.

Il rinvio della stagione 2020 a causa del Coronavirus ha lasciato un calendario di sole 13 gare, sette in meno rispetto a quello originale, quindi Binder avrà meno tempo per adattarsi al debutto nella categoria ed apprendere da un compagno esperto come Espargaro. Questo è importante perché l'anno prossimo dovrà assumersi maggiori responsabilità sullo sviluppo della RC16.

Lo stesso vale per Oliveira, anche se ha una stagione di esperienza, nella quale ha ottenuto un ottavo posto in Austria come miglior risultato. Il portoghese però non corre dal mese di ottobre a causa di un infortunio ad una spalla che lo aveva fermato.

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3

Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Quest'anno, quindi, saranno entrambi sottoposti ad una grande pressione perché dovranno dimostrare che la scelta è stata giusta. Ma la cosa curiosa è che questa decisione non doveva essere prese necessariamente in questo momento.

Con più di metà della griglia che aveva già definito la sua situazione, KTM avrebbe avuto tempo di valutare i sia Oliveira che Binder nelle prime gare prima di prendere una decisione sulla sua formazione.

Una promozione di Oliveira ai danni di Binder non sarebbe stata una cattiva mossa, con il sudafricano che avrebbe comunque goduto del pieno sostegno di Tech 3. Lo stesso vale per il portoghese se Petrucci fosse stato scelto per riempire il vuoto lasciato da Espargaro.

La pressione aumenterà ancora di più il prossimo anno, perché Binder ed Oliveira non sono esattamente migliori amici. Ancora di più dopo le tensioni sorte alla fine del 2018, quando erano compagni di squadra in Moto2.

Cosa che si è poi un po' inasprita quando Binder è stato annunciato come sostituto di Zarco per il 2020 e Oliveira non ha nascosto la sua rabbia parlando con la stampa.

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Questa tensione può essere rischiosa. Se poi i due si azzufferanno invece di accelerare lo sviluppo della KTM, e Petrucci li batte con la moto satellite, le conseguenze potrebbero essere anche peggiori.

La KTM ha già la reputazione di essere una moto molto particolare, complicata per i rookie, ma anche per i piloti più esperti che hanno già altri riferimento in MotoGP. Il fatto che Oliveira abbia fatto la transizione arrivando da un telaio KTM Moto2 lo ha un po' aiutato e lo stesso potrebbe valere per Binder. Ma questa è un'opzione che KTM ha eliminato per i giovani che sono nel suo radar in ottica futura.

L'esperienza di Zarco con la moto dello scorso anno, così come l'esperienza di Syahrin in Tech 3, entrambi nuovi arrivati in KTM dalla Yamaha, rapprentano già un avvertimento.

Se Binder e Oliveira hanno problemi e Petrucci li batterà regolarmente, i vertici della KTM dovranno affrontare la questione del perché hanno scelto di mettere il pilota più esperto nel team satellite invece che in quello ufficiale. Nel frattempo, le promesse della Moto2 dovranno guardare altrove per fare il salto in MotoGP...

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