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La Ducati prova uno "splitter" davanti alla ruota posteriore della Desmosedici GP

Nei test in Qatar ha fatto il suo debutto sulla Ducati un'inedita soluzione aerodinamica: ci sono tre profili trapeziodali che servono ad aumentare il carico, , migliorando il comportamento sia in frenata che in accelerazione.

Dettaglio della carena del Team Ducati

Foto di: Oriol Puigdemont

Gigi Dall’Igna una la fa e cento ne pensa. Il direttore generale di Ducati Corse crede nella ricerca aerodinamica applicata alla MotoGP: Edoardo Lenoci e Alessandro Aquili, i due ingegneri che studiano le nuove “diavolerie” da provare nella galleria del vento di Dallara a Varano de’ Melegari, hanno sviluppato un nuovo convogliatore di flussi per la Desmosedici GP19.

Nei test in Qatar, infatti, ha fatto il suo debutto sulla moto di Jack Miller una sorta di inedito splitter che è stato montato sotto alla carena, davanti alla ruota posteriore, che poi oggi è stato provato anche da Danilo Petrucci.

Un doppio supporto metallico che si ancora al mono-braccio della sospensione posteriore sostiene tre piccoli profili dalla forma a trapezio, con il primo più piccolo e gli altri due più grandi con un’incidenza che va a crescere gradualmente.

I flap sono stati realizzati in prototipazione rapida dando chiaramente la sensazione del pezzo che è arrivato pronto all’ultimo momento. Verrebbe da pensare che lo splitter possa essere utile per aumentare il carico verticale sulla ruota posteriore per migliorare la trazione in uscita dalle curve, dando anche una maggiore stabilità in frenata.

Dopo aver lanciato le alette sulla parte anteriore della carena che tanto hanno fatto discutere negli ultimi anni, la Ducati lancia un nuovo interessantissimo filone di ricerca nel posteriore, segno che nel mondo delle due ruote si è ancora ai primordi di soluzioni che possono cambiare l’approccio progettuale delle moto moderne. Inizia una nuova era?

Dettaglio della Ducati

Dettaglio della Ducati

Photo by: Gold and Goose / LAT Images

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