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La Ducati pone il veto ai test in Austria per la Honda

Il marchio italiano, che ha affittato il Red Bull Ring per la settimana successiva al GP di Germania, impedirà a Marquez e Pedrosa di girare con la versione stradale della RC213V, adducendo motivi di sicurezza.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team

Se il mondo della MotoGP non avesse ancora avuto abbastanza elementi a cui doversi adattare, Marc Marquez e Dani Pedrosa arriveranno al GP d'Austria, che si disputerà il 14 agosto al Red Bull Ring, praticamente al buio.

La Ducati ha deciso infatti di porre un veto per i due giorni di test che si svolgerà sul circuito austriaco il martedì e il mercoledì successivo al GP di Germania. Nelle prove private, un costruttore affitta la pista, ma normalmente la prassi è di dare anche ad altri team la possibilità di partecipare, anche per dividere i costi.

La maggior parte delle squadre condivideranno un aereo charter per spostarsi dal Sachsenring nella giornata di lunedì, con l'obiettivo di andare in pista in quella successiva.

La Honda, che ha ancora a disposizione solamente due delle cinque giornate concesse dal regolamento, aveva preferito preservarli per un'altra occasione e quindi si sarebbe recata in Austria con due RC213V-S, ovvero con la versione stradale della sua MotoGP: una moto da oltre 200 cavalli, che è in vendita per una cifra di oltre 180.000 euro.

L'intenzione della Casa giapponese era quella di far conoscere la pista a Pedrosa e Marquez. Un qualcosa che comunque il pilota di Cervera potrebbe fare per qualche tornata, per girare un video promozionale per la Red Bull.

I boss della Rossa difendono la loro scelta, facendo riferimento alla natura breve del tracciato austriaco (4,3 km) legata alla possibile presenza di moto troppo lente in pista. "Se abbiamo detto di no alle squadre di Moto2, che avevano chiesto di partecipare, non possiamo dire di si alla Honda, che vorrebbe girare con delle moto stradali. La differenza di potenza potrebbe generare delle situazioni di pericolo" ha detto a Motorsport.com una fonte interna alla Casa di Borgo Panigale.

"La Honda non vuole utilizzare i due giorni che le rimangono a disposizione a Spielberg, ma vorrebbe che i suoi piloti possano girare. Questo non è corretto nei confronti degli altri" ha aggiunto.

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