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La colonna di Mamola: Marquez può dominare come ha fatto Rossi

Nel suo ultimo editoriale per Motorsport.com, l'ex pilota della 500 rende onore al trionfo iridato del pilota della Honda, sottolineando che questo potrebbe essere l'inizio di un'era se confermerà la maturità mostrata nel 2016.

Race winner Marc Marquez, Repsol Honda Team

Race winner Marc Marquez, Repsol Honda Team

Repsol Media

Hiroshi Aoyama, Repsol Honda Team, Loris Baz, Avintia Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Il vincitore della gara, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Podio: il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Il vincitore della gara, Marc Marquez, Repsol Honda Team

Di fronte al dominio di Marc Marquez nella stagione 2016 bisogna togliersi il cappello. Il modo in cui ha gestito il campionato fino a quando ha conquistato il titolo è stato perfetto fin dall'inizio, con una moto che non valeva la Yamaha e forse neanche la Ducati, passando per il sollievo di aver di aver vinto due delle prime tre gare (Argentina ed Austin), giocando in difesa nella parte centrale della stagione, e al suo culmine, quando ha Honda ha iniziato ad essere come l'avrebbe voluta.

Aggiudicandosi il titolo con tre gare d'anticipo e in questa maniera convincente, il ragazzo si merita un grande riconoscimento, perché ha mostrato grande maturità per un ragazzo che ha solo 23 anni. Marc corre contro gente come Valentio Rossi e Jorge Lorenzo, due dei più grandi piloti di tutti i tempi e, pur essendo più giovane e disponendo di un mezzo peggiore nelle prime uscite, ha commesso meno errori rispetto al duo della Yamaha.

La lungimiranza del suo approccio e la sua stagione perfetta lo rendono il punto di riferimento d'ora in avanti. Lorenzo ha vinto il campionato del 2015 all'ultima gara (Valencia), recuperando da dietro e con un vantaggio di 5 punti su Rossi. Marquez ha gestito il suo margine durante l'estate e lo ha fatto crescere fino alla conquista del titolo a Motegi.

Per dare una dimensione alla sua impresa, basta guardare indietro di qualche mese. Siamo al GP d'Italia. Dopo essere uscito dall'ultima curva al comando e dopo aver perso quella gara a favore di Lorenzo a causa della mancanza di velocità della sua moto, qualcuno avrebbe pensato che il suo titolo fosse possibile? Io no.

Quello che succede, fondamentalmente, è che stiamo vivendo una stagione di MotoGP simile a quelle della Formula 1, nel quale lo sviluppo della moto ha avuto un'influenza fondamentale per il risultato finale. In questo senso i costruttori si sono dovuti evolvere, anche per il ritorno delle gomme Michelin. La Honda è stata, con ampio margine, quella che ha superato meglio questo esame.

Per quanto riguarda la componente umana, abbiamo visto un Marc molto maturo, ma allo stesso tempo non si è tirato indietro dalla battaglia, che fortunatamente è quello che interessa di più ai tifosi. In Giappone si sentiva molto forte alla domenica, ma ha accettato la battaglia con Valentino, non solo vincendola, ma portandolo ad andare oltre al limite e a cadere. Se ha potuto farlo è perché aveva due o tre decimi di margine, una cosa che conferma il buon stato di forma della sua moto.

Se la Honda partirà bene l'anno prossimo e Marc continuerà a correre saggiamente come nel 2016, potremmo essere testimoni dell'inizio di un'era simile a quella che abbiamo goduto con Vale tra il 2000 ed il 2005. Anche se è vero che la concorrenza attuale non è la stessa di allora e che io non vedo Lorenzo, Rossi, Vinales o Pedrosa felici di giocare un ruolo di secondo piano.

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