Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Portrait

La Clinica Mobile, un'istituzione in pieno sviluppo

Tre anni fa, il Dottor Zasa prese il testimone del Dottor Costa. Aprendo una nuova era della Clinica Mobile veniva incaricato di una missione complessa: garantire la continuità pur reinventando un'istituzione del paddock MotoGP.

Loris Baz, Avintia Racing

Loris Baz, Avintia Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

La Clinica Mobile è un piccolo ospedale viaggiante, che in 65 metri quadrati concentra tutto quello che risulta essenziale per curare i piloti. Riuscire a farla funzionare su ogni gara è una vera e propria sfida logistica, appoggiata da una struttura di sostegno a Parma per la gestione del materiale, della riserva di medicine e l'organizzazione degli spostamenti. Siccome il camion della Clinica Mobile viaggia su tutte le gare europee, con la possibilità di accogliere otto pazienti contemporaneamente, il team di tre medici e sei fisioterapisti si arricchisce di un tecnico di radiologia che invece non fa il viaggio sulle gare fuori Europa; lì lo staff viene leggermente ridotto e si installa in locali messi a disposizione dai centri medici in quanto il camion non viene spostato neanch'esso.

La Clinica Mobile

Su ogni Gran Premio, la Clinica Mobile coabita con il centro medico del circuito e le due strutture offrono dei servizi complementari. Mentre i medici del circuito gestiscono l'emergenza, quelli della Clinica intervengono maggiormente sul fondo e sul lungo termine. Il loro lavoro viene in gran parte orientato sulla rieducazione ed i fisioterapisti intervengono sul recupero dei piloti in particolare con un servizio di ortopedia riconosciuto.

"Questi ragazzi vanno a 300 km/h su due ruote. La sicurezza è migliorata molto negli ultimi anni, però comunque cadono ancora, quindi il ruolo della Clinica Mobile è anche di garantire una struttura sanitaria, medica e di fisioterapia all'avanguardia che sia in grado di fornire il servizio migliore al pilota sia in emergenza - in emergenza viene fornito al centro medico, ma anche noi siamo presenti e supervisioniamo - e al di là di questo una prosecuzione delle cure e della terapia nella fase successiva", spiega Michele Zasa, attuale direttore della struttura, a Motorsport.com.

Certo, bisogna gestire le ferite, ed i piloti odierni hanno in comune con quelli del passato di avere sempre come domanda preferita in caso di ferita: "Quando potrò tornare in sella e correre?" I medici della Clinica Mobile cercano di rispondere indicando dei tempi massimi, basati sulla ricca esperienza acquisita dalla creazione della struttura, e cercando nello stesso momento di accelerare il possibile nel recupero delle lesioni senza pericolo e trattando le altre con la massima cautela.

Franco Morbidelli, Marc VDS, avec Michele Zasa, directeur de la Clinica Mobile
Franco Morbidelli, Marc VDS con Michele Zasa

Al di là della cura, l'ascolto

Il ruolo della Clinica Mobile è di curare, ma anche di rassicurare. Cerca di essere un rifugio che possa offrire un po' di calma ai piloti in cui ritrovano uomini di fiducia, e questi sanno benissimo che devono andare oltre la prassi medica in quanto l'ascolto è ricercato quanto la cura da corridori a volte maltrattati dalla pista e spesso molto giovani. "In molte occasioni non sono solo medico con i piloti. Così come i miei ragazzi fisioterapisti e gli altri medici, cerco sempre di entrare in empatia col pilota, di supportarlo e di essere anche una figura un po' di confidente", sottolinea il Dottor Zasa, a volte fratello maggiore più che medico.

L'aspetto mentale rimane sicuramente un pilastro nella relazione tra i membri della Clinica ed i piloti. "In certi momenti, cerchiamo di motivarli, di tirarli sù, loro si confidano con noi. Questo rapporto di empatia c'è e credo che sia importante quando sei un medico che ha a che fare con un paziente che ha bisogno di un po' di conforto", sottolinea Michele Zasa, conscio anche che questa fiducia, aggiunta all'esperienza medica, permette di dare consigli preziosi e di orientare un pilota che avrebbe bisogno di rimanere a riposo invece di precipitare il suo ritorno dopo una ferita.

Aleix Espargaro, Suzuki
Aleix Espargaro, Suzuki

In attività dal 1977, la Clinica Mobile resta essenziale ed i piloti le sono fedeli, attaccati alla stabilità di questo servizio che permette loro di affidarsi a medici che conoscono e rispettano. La fiducia che il paddock ha per questo piccolo team spiega anche che sia diventato una specie di "guardia medica", con una grande parte dell'attività che non riguarda più soltanto i piloti ma i duemila addetti ai lavori del campionato.

Dopo un primo anno di adattamento del nuovo staff, nel 2014, gli interventi sono saliti di oltre il 20% nella stagione 2015. Quest'anno le cifre sono rimaste complessivamente stabili, con una parte importante di fisioterapia (tra cui massaggi, taping, crioterapia, tecarterapia ed elettrostimolazione), la quale riguarda in gran parte i piloti, mentre la parte degli interventi medici è più equilibrata tra concorrenti e membri del paddock.

 

Interventi medici
(piloti/altri)

Radiografie

Fisioterapia
(piloti/altri)

2015

2966

(1245/1721)

359

7699

(6621/1048)

2016

2810

(1110/1700)

250

7310

(6400/910)

 

Jack Miller, Marc VDS
Jack Miller, Marc VDS

Logicamente, le ferite sulle quali opera la Clinica Mobile sono cambiate dalla creazione della struttura. Da una parte, perché essa non interviene più direttamente in pista, ma anche e soprattutto perché la sicurezza del campionato si è evoluta notevolmente dagli anni 70, periodo dove regnavano ancora le balle di paglia a bordo pista ed il cuoio era ancora lontani dagli airbag e protezioni dorsali obbligatori. "Si lavora sempre per la sicurezza dei piloti e anche in questo siamo in prima linea e cerchiamo di fornire la nostra consulenza e il nostro supporto", assicura il capo.

Una transizione riuscita

A 37 anni, Michele Zasa regna oggi con maestria su quell'istituzione che è la Clinica Mobile. Prenderne le redini era una grande sfida, che ha saputo raccogliere brillantemente, dando la sua impronta ad un mondo molto marcato da colui che lo aveva costruito, l'emblematico Dottor Costa. Quest'ultimo dedicò 42 anni a curare e a volte salvare quei piloti che ha sempre tanto amato. Mentre si avvicinava alla pensione, incontrò questo giovane medico di Parma, specializzato in anestesia e rianimazione, che allora faceva parte dei servizi di emergenza ad Imola. Cominciarono a collaborare fin dal 2011, dopodiché il Dottor Zasa accompagnò sempre più spesso Costa sulle gare MotoGP fino al passaggio di testimone operato nel 2014 e destinato a fare durare la Clinica Mobila dopo la partenza del suo emblematico leader.

"Per lui c'era stato tutto un percorso familiare. Aveva iniziato col padre che organizzava le gare e che quando lui era un giovane medico gli aveva proposto di organizzare un servizio di emergenza in pista che allora non esisteva", ricorda il Dottor Zasa. Concreto tanto quanto il Dottor Costa è mistico, il nuovo capo ha, è vero, un modo molto diverso di parlare del suo argomento, ma entrambi condividono una stessa finalità: portare ai piloti tutto il sostegno di cui hanno bisogno sui circuiti.

 

Michele Zasa, Clinica Mobile
Michelle Zasa, Clinica Mobile

La transizione suscitò qualche scalpore. Come un capitolo così importante poteva chiudersi senza confrontarsi a qualche critica in un mondo ampiamente legato al modello creato e gestito per decine di anni dal Dottor Costa e dalla sua fedele équipe? Tuttavia, dopo tre stagioni con questa nuova organizzazione, non si può che notare che funziona e che i piloti trovano sempre alla Clinica Mobile quello che cercano, ed è proprio quello l'essenziale. In quanto alla viabilità, che bisognava garantire, si appoggia in parte sul sostegno finanziario delle istanze. "Siamo supportati da Dorna e IRTA e poi abbiamo qualche sponsor che ci permette di migliorarci", precisa il Dottor Zasa.

Dei progetti per un servizio sempre più all'avanguardia

Lo stile del Dottor Zasa si sente oggi nel particolare interesse portato agli aspetti tecnologici della medicina. "Adesso siamo in prima linea su tutta una serie di innovazioni tecnologiche. Cerchiamo sempre di innovare e di introdurre una nuova tecnologia che sia utile per i piloti", ci spiega.

E' così che la stagione 2016 ha visto l'introduzione di una app per smartphone che permette ai piloti di prenotare il loro appuntamento e di una nuova radio digitale entrata a far parte del materiale della Clinica Mobile, per un servizio sempre più di punta.

Enea Bastianini, Gresini Racing Moto3, se soumet à la radio digitale de la Clinica Mobile
Enea Bastianini, Gresini Racing Moto3

Oltre alla volontà di ingrandire lo spazio di lavoro sulle gare grazie ad un nuovo camion, la prossima tappa sarà di estendere il seguito fuori dalle gare. "Già adesso diversi piloti si rivolgono a noi quando hanno dei problemi", sottolinea il Dottor Zasa. "In questo momento abbiamo una struttura di appoggio a Parma. Vorremmo ampliare il servizio a casa. Riteniamo che la parte nutrizionale e la parte di preparazione atletica siano molto importanti, e non tutti i piloti sono seguiti adeguatamente. Quindi vorremmo riuscire a dare anche da casa un servizio continuativo e migliore."

Un altro grande progetto per una struttura indissociabile dal paddock che, nelle MotoGP come nel Mondiale Superbike, seppe imporsi come un attore indispensabile e rinnovarsi col passare degli anni.

Articolo precedente L'Hungaroring punta alla MotoGP tramite il suo rinnovamento
Articolo successivo Crutchlow: "Correre in un team ufficiale? Solo se ne varrà la pena"

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera