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KTM, Zarco: "Se lavoriamo bene nei test, la Top 10 non è un obiettivo folle in Qatar"

Il pilota francese, scelto dalla KTM come uomo di punta del suo progetto MotoGP, chiede tempo per avvicinare la RC16 alle moto di vertice, ma sotto sotto nutre l'ambizione di provare a stupire tutti nella gara di apertura, magari sfruttando al meglio i tre giorni di test in Qatar.

Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing

KTM

La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
La moto di Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing
Johann Zarco, Red Bull KTM Factory Racing

In molti hanno additato Johann Zarco e la KTM come le delusioni dei test di MotoGP conclusi da poco in Qatar. Il due volte iridato della Moto2 è arrivato nella sua nuova squadra per diventarne l'uomo di punta, ma ha chiuso nelle retrovie. Con un buon tempo, ma staccato di quasi 1"5 dai migliori. Osservando la situazione con gli occhi del pilota francese, però, il quadro che viene fuori è completamente diverso. O almeno questo è quello che il nuovo arrivato nel box della Casa di Mattighofen ha lasciato intendere oggi, durante la presentazione delle nuove RC16.

Il bilancio del test malese, nonostante il 17esimo tempo finale, è positivo per Zarco, che spera di continuare così anche in Qatar: "Dopo un buon test a Sepang, sento che il grande lavoro che abbiamo fatto stia iniziando a pagare. Non siamo troppo veloci, ma siamo molto motivati e mantenendo questa mentalità credo che possiamo porci degli obiettivi interessanti. I tre giorni di test che abbiamo prima del GP del Qatar ora sono la nostra chance per cercare di avere un buon inizio di stagione. Comunque ero abbastanza contento dopo i test in Malesia, perché essere riusciti a scendere sotto ai due minuti a Sepang è uno step importante, anche se gli altri sono riusciti a scendere sotto all'1'59". Per noi comunque è un segnale del fatto che stiamo lavorando nella direzione giusta.".

Nonostante questo ottimismo, ha comunque ribadito che la KTM ha bisogno di tempo per far crescere la RC16 ed avvicinare i migliori: "Abbiamo tante cose da provare, ma abbiamo anche bisogno del tempo per farlo. Nei test in Qatar non mi aspetto di avere un grosso miglioramento come l'ho avuto in Malesia. Tuttavia, lì abbiamo visto che anche gli altri sono migliorati molto, quindi non so dire quando riusciremo ad arrivare al livello dei migliori. Spero solo che sia il prima possibile".

Rispetto ai test di novembre, ha migliorato il suo feeling con la moto, perché entrambi hanno fatto un passo nella direzione dell'altro: "Sto cercando di fare le cose un passo alla volta, perché non c'è un solo grande aspetto da controllare. E' chiaro che durante l'inverno ho pensato molto a quello che avrei potuto fare diversamente. Ci ho provato, ma senza esagerare, perché i risultati che ho fatto negli ultimi due anni sono venuti sfruttando le mie abilità naturali. Sicuramente credo di aver migliorato il feeling con la moto, ma abbiamo anche trovato un set-up più adatto a me, quindi diciamo che ci stiamo venendo incontro".

Quando poi gli è stato chiesto cosa gli piace della RC16 e cosa invece vorrebbe migliorare, ha aggiunto: "La cosa più importante per me è avere un buon controllo in entrata di curva, perché è la fase che ti permette di fare dei sorpassi in gara. Mi piace avere un buon controllo della moto in quella fase. Penso che abbiamo un buon motore, che può aiutare a venire fuori dalle curve, ma penso che quando mi sentirò più a mio agio a centro curva, allora riusciremo a fare anche dei tempi migliori per tutta la durata della gara".

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Il passaggio al ruolo di pilota ufficiale, per di più in una squadra che deve crescere ancora molto, gli ha imposto anche una sorta di reset a livello mentale: "Il cambiamento più importante è stato accettare che abbiamo bisogno di tempo per sviluppare la moto. Nella mia precedente esperienza dovevo solo sfruttare il 100% di quello che avevo a disposizione e questo mi ha portato diverse volte vicino alla vittoria. Questo mi ha permesso di avere molta fiducia in me stesso e in quello che sono capace di fare. Ora continuerò a fare del mio meglio, ma forse al momento la moto non è ancora ad un livello da lottare per la vittoria neanche se la sfruttassi al 100%. Però penso di essere in grado di controllare questa situazione e queste emozioni".

Anche se la RC16 è molto diversa dalla Yamaha con cui ha corso fino all'anno scorso, Johann ha spiegato che il suo lavoro non è cambiato: "Il mio lavoro non è cambiato: devo cercare di guidare il più veloce possibile e cercare di essere il più chiaro possibile nei miei commenti con gli ingegneri. Anche se la moto fosse di legno, dovrei cercare di essere sempre veloce".

Riguardo al debutto stagionale in Qatar, non ha nascosto una certa ambizione: "Sarei contento se potessi lottare per la top 10 già dalla prima gara. Penso che non sia un obiettivo da fuori di testa, che possiamo raggiungerlo, ma capiremo su cosa dobbiamo lavorare in Qatar solo quando arriveremo là per i test. Sono contento che ci siano questi tre giorni di test, perché saranno un buon modo per preparare la gara. Da lì in avanti sarà tutto un po' più difficile, perché quando arrivi in pista al venerdì deve già essere quasi tutto a posto e per me invece è tutto un po' nuovo. Questo magari sarà il nostro punto debole in questa stagione".

Stuzzicato ancora sulla gara di Losail, ha aggiunto che magari le cose potrebbero essere difficili in qualifica, ma confida di poter fare bene in gara lavorando bene nei test: "Credo che sarà difficile entrare direttamente in Q2 in Qatar, ma anche passando dalla Q1, perché normalmente quelli che passano il turno riescono a fare dei tempi migliori di diversi piloti della Q2. Ma resto convinto che lavorando bene ed avendo un buon controllo della moto, la top 10 alla fine della gara non sia un obiettivo folle. E' chiaro che per riuscirci l'ideale sarebbe anche partire nelle prime 12 posizioni".

Infine, ha raccontato del suo rapporto con il nuovo compagno di squadra Pol Espargaro: "E' un bravo ragazzo, un pilota veloce e negli ultimi due anni ha fatto tanto lavoro per la KTM. Io sto provando tante cose, quindi posso immaginare quello che ha dovuto fare. Non condividiamo molto il lavoro che facciamo dal punto di vista tecnico, perché abbiamo due stili abbastanza differenti, ma comunque mi trovo bene con lui come persona".

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