Jorge Lorenzo, l’uomo oltre il Campione
A Valencia Jorge Lorenzo ha disputato l’ultima gara della sua carriera dopo aver annunciato il ritiro dalle corse, una scelta sofferta ma che dimostra coraggio e consapevolezza.
Foto di: Honda Racing
“Ci sono quattro giorni importanti nella carriera di un pilota: la prima gara, la prima vittoria, il primo titolo ed il giorno del ritiro”. Così ha esordito Jorge Lorenzo nella sua ultima conferenza stampa a Valencia, in cui ha annunciato l’addio alle corse. C’è un tempo per tutto ed il cinque volte Campione del mondo ha deciso che questo era il momento adatto per togliere tuta e casco e non indossarli più.
Chiudere un capitolo della propria vita è sempre difficile e la scelta di Lorenzo non è stata una passeggiata. Per prendere decisioni drastiche ci vuole coraggio ed al maiorchino non è mancato, né questo fine settimana né durante la sua lunga e ricca carriera. L’esordio in MotoGP a fianco di un gigante come Valentino Rossi, il passaggio alla Ducati e l’approdo in Honda per condividere il box con Marc Marquez: in undici anni ha affrontato sfide difficili che lo hanno portato ad essere il Campione che è oggi.
L’ultima coraggiosa scelta ha spiazzato tutti, nessuno alla vigilia del Gran Premio di Valencia immaginava che la tappa finale della stagione sarebbe stata anche l’ultima di Lorenzo. Già all’apice della carriera, lo spagnolo aveva avvertito: “Non correrò fino a 35 o 40 anni”. Ma questo ritiro è arrivato come un fulmine a ciel sereno, nonostante quest’estate si rincorressero voci che lo davano fuori dal paddock dal 2020 a causa dell’infortunio alla schiena che lo ha condizionato per tutto l’anno e che aveva messo in dubbio anche il contratto con Honda, che sarebbe scaduto alla fine della prossima stagione.
Lorenzo lascia il paddock da Leggenda della MotoGP, onorificenza che gli verrà conferita ufficialmente al prossimo Gran Premio di Spagna a Jerez ma che già gli appartiene per quanto fatto in carriera. Vanta cinque titoli mondiali e questa è solo una piccola seppur significativa parte del palmarès del maiorchino, uno dei più grandi piloti della storia dell’era moderna della MotoGP. È stato l’unico ad aver battuto Valentino Rossi con la stessa moto ed il solo ad interrompere il dominio incontrastato di Marc Marquez.
“Mi sento molto fortunato ad aver ottenuto molto di più di quanto non avessi mai immaginato. Ho sempre lavorato duramente, ma senza essere nel posto giusto al momento giusto, e senza l’aiuto delle persone che hanno lavorato al mio fianco, non sarebbe stato possibile”. Lorenzo prosegue così il suo discorso durante la sua conferenza stampa d’addio. Le 68 vittorie, i 152 podi ed i cinque mondiali sono il frutto di un grande lavoro, iniziato già da piccolo e proseguito negli anni, i cui ha trovato il giusto ambiente e le condizioni che gli permettessero di esprimersi al massimo.
Ma non sempre i posti sono stati quelli giusti ed i momenti nemmeno. Il 2019 è stato l’anno più complicato della carriera, quello caratterizzato da un difficile adattamento alla Honda, moto fatta su misura per Marquez, e dall’infortunio più importante della vita. Le gare in salita sono state più di quelle soddisfacenti, è stato costretto ad un riposo forzato per recuperare dalle due vertebre fratturate ad Assen e non è riuscito a raccogliere quanto avrebbe voluto. Se avesse vinto una sola gara con la RC213V sarebbe diventato l’unico pilota della storia ad essere salito sul gradino più alto del podio con tre marchi diversi, ma questo non è stato possibile.
Jorge Lorenzo è comunque grato per la propria carriera, per quanto ottenuto e per l’affetto che gli è stato mostrato. Non sono mancati ringraziamenti a persone fondamentali per il proprio percorso professionale, ha ricevuto omaggi anche da parte degli avversari più duri mai incontrati e negli occhi avrà sempre l’immagine della sua tribuna gremita di fan, che l’hanno sostenuto in maniera incondizionata fino alla fine. Si apre ora un nuovo capitolo della vita di Lorenzo, che assapora la libertà e lascia la MotoGP fiero e soddisfatto.
Libertà che forse quest’anno gli è mancata più del solito. I suoi occhi hanno sempre detto molto più delle sue parole e da giovedì sono tornati a brillare come non si vedeva da tempo. Il Lorenzo di domenica a Valencia aveva uno sguardo sereno, una luce nuova che ha dimostrato quanto giusta sia stata la sua scelta. Difficile e coraggiosa, indubbiamente, ma anche la migliore per ritrovare la pace che non ha avuto per tanto tempo. “Lascio una grande famiglia, un piccolo villaggio che gira il mondo alla ricerca di gloria e felicità. Mi mancherete”. Anche alla griglia di partenza del 2020 mancherà il #99, ma nel suo viaggio nel mondo durato ben 18 anni, Jorge la gloria e la felicità di cui parla le ha trovate davvero. Il paddock perde uno dei più grandi campioni degli ultimi anni, ma non può far altro che ringraziarlo per queste stagioni. Gracias Jorge.
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