Jerez a porte chiuse: niente pubblico per MotoGP e SBK
Il comune di Jerez ha rinunciato all’idea di avere il pubblico sulle tribune nei Gran Premi di Spagna ed Andalusia di MotoGP e nel round del Mondiale Superbike.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Quando Dorna aveva pubblicato il calendario aggiornato delle stagione 2020 di MotoGP, con la prima gara in programma per il 19 luglio sulla pista di Jerez, era stato annunciato anche che le prime gare dell’anno sarebbero state disputate a porte chiuse, oltre al rispetto di rigorosi protocolli medici e con un accesso ridotto alla stampa. Le restrizioni però sarebbero state allentate man mano che i paesi si trovassero in condizioni sanitarie migliori, permettendo magari anche la presenza di pubblico alle gare.
Questo aveva portato la sindaca di Jerez, Mamen Sánchez, a richiedere un incontro con Carmelo Ezpeleta e Juan Marín, vice presidente del governo andaluso, per analizzare la possibilità di accogliere pubblico nei prossimi eventi svolti al Circuito de Jerez-Ángel Nieto. Dopo la fine dello stato d’emergenza in Spagna dello scorso 21 giugno, è consentito l’ingresso dei turisti in Spagna e sono i governi regionali a decidere quali misure attuare.
Le buone cifre dei contagi delle ultime settimane avevano portato il consiglio di Jerez a presentare la proposta, ma le recenti ondate che si stanno producendo in diverse zone della Spagna hanno frenato l’iniziativa. A Jerez, dopo più di un mese senza contagi, la Consigliera della Salute e della Famiglia del Governo andaluso ha confermato il 23 giugno tre nuovi positivi al Covid-19 nella città.
A seguito della riunione di questo martedì tra il Comune, il Governo andaluso e Dorna, è stata negata l possibilità di aprire le tribune al pubblico. Il comunicato diramato dal governo locale recita: “Il Comune di Jerez, il Governo di Andalusia e Dorna hanno deciso questo pomeriggio all’unanimità di disputare gli eventi che avranno luogo prossimamente sul circuito di Jerez a porte chiuse. Per prendere questa decisione sono stati analizzati diversi fattori, tra i quali la capienza, che sarebbe ridotta ad un terzo della capacità dell’impianto, per poter rispettare i protocolli e le misure di sicurezza e prevenzione, al fine di evitare nuovi contagi ed un’eventuale nuova ondata di Covid-19”.
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