Jarvis: "Non ho discusso con Puig per Lorenzo"
Il managing director della Yamaha ha affrontato le due questioni più calde: l'arrivo di Lorenzo come tester, smentendo una lite con Puig, e l'uscita di Rossi dal Factory Team nel 2021: "La discussione più difficile è stata con Vale"
Lin Jarvis, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Gold and Goose / Motorsport Images
Normalmente, i piloti sono i grandi protagonisti delle presentazioni dei team. Oggi, però, anche Lin Jarvis si è trovato a fare i conti con parecchia carne al fuoco a Sepang, in occasione del lancio ufficiale della stagione 2020 di MotoGP.
Almeno un paio d'argomenti erano senza dubbio scottanti. E non si poteva non partire dalle scelte fatte per il 2021, con la firma di Fabio Quartararo e Maverick Vinales, che di fatto ha portato all'esclusione di Valentino Rossi dal team ufficiale.
Il managing director non ha nascosto che la chiacchierata più complicata è stata proprio quella con il "Dottore", visto che è stato costretto a spiegargli che la Casa di Iwata non poteva permettersi di aspettare la sua decisione se continuare o ritirarsi, altrimenti avrebbe rischiato di perdere almeno uno dei due giovani talenti.
"Sicuramente, la discussione più difficile è stata quella con Valentino. Perché la sua richiesta di ritardare la sua decisione, che comunque comprendiamo totalmente, ha avuto delle conseguenze. Le altre discussioni sono state più semplici, perché c'erano solo aspetti positivi" ha spiegato Jarvis, sollevato solo dal fatto di avergli comunque potuto offrire una moto ufficiale nel Team Petronas nel caso in cui dovesse decidere di continuare.
"Nel caso di Valentino, la conseguenza del nostro incontro, che abbiamo appurato insieme, è stata che se avessimo dovuto aspettare, non saremmo stati in grado di far proseguire la sua carriera nel team ufficiale. Come sapere, però, abbiamo già assicurato a Valentino che, se dovesse decidere di continuare in MotoGP, avrà il pieno supporto della Yamaha" ha aggiunto.
L'altro tema caldo era l'arrivo di Jorge Lorenzo nel ruolo di collaudatore, che ha già iniziato a svolgere da martedì, in occasione dell'ultima giornata dello shakedown. Si vociferava di una discussione con Alberto Puig, team manager della Honda, che non avrebbe preso bene questo ingaggio immediato dopo che il maiorchino aveva annunciato il suo ritiro appena poco più di due mesi fa a Valencia.
Jarvis però ha smentito abbastanza categoricamente la cosa: "Non c'è stata, e non so davvero perché sarebbe dovuto accadere. La nostra discussione è stata solo con Jorge. In realtà, non parliamo molto tra manager delle varie squadre di MotoGP".
Anche se per il momento il cinque volte campione del mondo ha completato solo una giornata di test, si è già parlato tanto di possibili Wild Card. Jarvis non ha escluso questa eventualità, anche se ha sottolineato che non è stata ancora presa una decisione in merito.
"Ne abbiamo discusso, ma è facoltativo sia per Jorge che per noi. Se sente che gli piacerebbe farlo e noi abbiamo la possibilità di farlo, allora lo faremo. Ovviamente, la missione principale del contratto di Jorge con noi è legata allo sviluppo della moto, quindi è più probabile che potremo selezionare un Gran Premio che possa essere utile anche in questo senso. Discuteremo insieme a Jorge, ma penso che lui prima abbia bisogno di sentirsi a proprio agio e abbastanza veloce. Ma perché no?".
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