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Indicazioni positive per Ducati e Yamaha nei test privati di MotoGP ad Aragon

Anche se i tempi sono ufficiosi, pare che Lorenzo e Dovizioso siano stati molto veloci nella seconda giornata. Nella prima invece Rossi e Vinales hanno lavorato per preparare il GP. In pista anche Pramac, Suzuki e KTM.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Quella del 2018 è stata un'estate molto intensa per la MotoGP. Dopo aver messo in archivio la gara cancellata causa maltempo di Silverstone, diverse squadre della classe regina infatti si sono date appuntamento ad Aragon per una due giorni di test privati.

In entrambe le giornate sono scese in pista Suzuki e KTM, che possono sfruttare le Concessioni e quindi non hanno limitazioni legate ai test. Ad accompagnarle nella prima giornata ci sono state la Yamaha e la Ducati Pramac, mentre nella seconda e conclusiva le due Ducati ufficiali.

Trattandosi di test privati, i riferimenti sono solamente ufficiosi, anche se si vocifera che Jorge Lorenzo ed Andrea Dovizioso siano stati particolarmente veloci ieri, realizzando tempi in linea con il primato del Motorland. Un'ennesima conferma del fatto che la Desmosedici GP ormai è una moto competitiva su ogni tipo di tracciato, compreso quello spagnolo che non ha mai gradito particolarmente.

Ma le Rosse sono state veloci anche nella prima giornata con Jack Miller e Danilo Petrucci, anche se i tempi sono stati più alti a causa della pioggia caduta nel corso della notte che aveva sporcato l'asfalto.

Pare fossero soddisfatti del lavoro svolto anche in casa Yamaha, anche se da Iwata non sono ancora arrivate novità particolarmente rilevanti per la M1. Valentino Rossi e Maverick Vinales però hanno sfruttato al meglio la giornata per completare più giri possibile e prepararsi in vista della gara che si disputerà su questo tracciato nella seconda metà di settembre.

Tra le altre cose, ad Aragon è stato avvistato anche Jonas Folger, che a quanto pare ha iniziato a prendere le misure al suo nuovo ambiente di lavoro. Il tedesco, che non ha indossato tuta e casco, è dato molto vicino ad un ruolo di collaudatore nel test team della Casa giapponese.

Per quanto riguarda la Suzuki, accanto ai titolari Alex Rins ed Andrea Iannone, in pista si è visto anche il collaudatore Sylvain Guintoli. La KTM invece ha dovuto fare ancora i conti con gli infortuni di Pol Espargaro e Mika Kallio, quindi sulle RC16 sono saliti Bradley Smith ed il nuovo tester Randy De Puniet.

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