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Il coronavirus costringe i giapponesi a restare in Qatar

La maggior parte dei giapponesi che lavorano in MotoGP dovrà restare in Qatar fino alla fine del primo Gran Premio della stagione in programma l’8 marzo per la minaccia del coronavirus.

Takaaki Nakagami, Team LCR Honda

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il Giappone è stato inserito nella lista dei paesi a rischio per la diffusione del coronavirus che ha colpito la Cina e che si sta estendendo rapidamente in altre parti del mondo. Per questo motivo, tutte le persone di nazionalità giapponese che lavorano in MotoGP dovranno restare in Qatar fino alla fine del primo Gran Premio dell’anno, fra due settimane.

La maggior parte dei membri dei team che provengono dal paese Sol Levante si trova già a Doha per i test collettivi e ha deciso di rimanere in Qatar su consiglio delle autorità locali. Queste infatti non possono garantire che una volta usciti dal Qatar possano poi tornare la prossima settimana. Secondo quanto appreso da Motorsport.com, i giapponesi di Suzuki e Honda resteranno in Qatar, anche se alcuni potranno viaggiare in altri paesi non inseriti nella lista dei paesi a rischio. I giapponesi di Yamaha invece decideranno se rimanere o no in Qatar questo martedì dopo aver valutato le raccomandazioni delle autorità.

Gli organizzatori del campionato si attengono alle raccomandazioni ed agli obblighi imposti dalle autorità di ogni rispettivo paese in cui approderà il mondiale. La scorsa settimana è stato confermato il Gran Premio di Thailandia dallo stesso governo e che sarebbe stato mantenuto nel fine settimana dal 20 al 22 marzo. Così sarà fino a che le autorità manterranno queste disposizioni. Le cose cambierebbero se nel frattempo dovessero variare anche le disposizioni sanitarie locali.

Italiani in allerta

Una delle aree fortemente colpite dalla diffusione del coronavirus nelle ultime ore è il Nord Italia, dove sono state prese delle misure preventive. Tuttavia, le autorità del Qatar non hanno inserito i cittadini italiani nella lista di coloro che non potrebbero entrare nel paese. Perciò gli italiani del mondiale potranno tornare in Europa prima dell’inizio del campionato.

Per questo motivo, molti italiani del mondiale hanno deciso di rimanere in Qatar fino alla gara o di viaggiare in paesi vicini per non rischiare di avere restrizioni per rientrare. È il caso degli italiani del team Suzuki, che rimarranno a Doha.

La comunità giapponese in MotoGP è numerosa, a cominciare da piloti, passando per i meccanici e molti membri dei team, giornalisti ed alcuni specialisti, come i fornitori di alcune marche di caschi o di altri materiali.  

22º Bradley Smith, Aprilia Racing Team Gresini - 1:55.916*
*Sustituto de Andrea Iannone
21º Alex Marquez, Repsol Honda Team - 1:55.519
20º Iker Lecuona, Red Bull KTM Tech 3 - 1:55.301
19º Miguel Oliveira, Red Bull KTM Tech 3 - 1:55.008
18º Cal Crutchlow, Team LCR Honda - 1:54.830
17º Tito Rabat, Avintia Racing - 1:54.674
16º Danilo Petrucci, Ducati Team - 1:54.674
15º Pol Espargaro, Red Bull KTM Factory Racing - 1:54.623
14º Johann Zarco, Avintia Racing - 1:54.565
13º Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini - 1:54.432
12º Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing - 1:54.332
11º Francesco Bagnaia, Pramac Racing - 1:54.326
10º Andrea Dovizioso, Ducati Team - 1:54.312
9º Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing - 1:54.283
8º Takaaki Nakagami, Team LCR Honda - 1:54.239
7º Marc Marquez, Repsol Honda Team - 1:54.149
6º Joan Mir, Team Suzuki MotoGP - 1:54.129
5º Jack Miller, Pramac Racing - 1:54.105
4º Álex Rins, Team Suzuki MotoGP - 1:54.068
3º Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT - 1:54.038
2º Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT - 1:53.891
1º Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing - 1:53.858
22

  

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