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Iannone: "Sono contento di essere al centro del progetto Suzuki"

Il pilota di Vasto sembra molto entusiasta della nuova avventura in Suzuki, perché si sente molto importante per la Casa di Hamamatsu. Inoltre si è detto pronto ad aiutare Rins a capire la MotoGp, perché in due si sviluppa più in fretta.

Andrea Iannone e Alex Rins con la Suzuki MotoGP 2017

Foto di: Oriol Puigdemont

Andrea Iannone  and Alex Rins with the 2017 Suzuki MotoGP
Screenshoot: Andrea Iannone e Alex Rins con la Suzuki MotoGP 2017
Andrea Iannone e Alex Rins con la Suzuki MotoGP 2017
Screenshoot: Andrea Iannone e Alex Rins con la Suzuki MotoGP 2017
Andrea Iannone e Alex Rins con la Suzuki MotoGP 2017
Andrea Iannone e Alex Rins con la Suzuki MotoGP 2017
Andrea Iannone e Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

La presentazione della Suzuki MotoGP ha mostrato un Andrea Iannone che sembra particolarmente carico in vista della nuova stagione. Dopo quattro anni in Ducati, il pilota di Vasto ha deciso di lanciarsi in questo nuovo progetto e il fatto di essere al centro del progetto della Casa di Hamamatsu sembra avegli davvero caricato le molle. Anche perché la GSX-RR pare una moto molto adatta alle sue caratteristiche. Ecco le sue prime dichiarazioni a poche ore dai primi test del 2017, che scatteranno domani a Sepang.

Come hai passato la pausa invernale?
"L'inverno è stato molto positivo. Mi sono riposato un po', ma comunque ho sempre continuato ad allenarmi. Sono molto contento di tornare al mio lavoro, perché ad un certo punto non vedi l'ora di tornare in moto per rivivere i momenti che più ti piacciono nella tua vita. Sono molto motivato, perché abbiamo una grande squadra ed una grande casa che ci supporta, quindi sono molto ottimista".

Hai detto che la GSX-RR ti sembra una moto adatta a te. Cosa ti ha colpito in particolare?
"Quello di cui mi sono reso conto subito, appena ho provato la moto, è che la GSX-RR ha una grande percorrenza di curva e questo forse è anche uno dei miei punti di forza. Speriamo di riuscire a sfruttarlo al massimo e di essere competitivi in generale durante la stagione".

Quali sono le aspettative per i test che cominciano domani a Sepang?
"Questo primo test serve per fare i chilometri che non siamo riusciti a fare durante l'inverno. Devo sicuramente familiarizzare un pochino di più con la moto, perché per me è tutto nuovo, sia quella che la squadra, quindi dobbiamo cercare di diventare più amici possibile. Poi è importante anche riuscire a dare delle indicazioni sul lavoro che è stato fatto a casa. E non è poco".

Dividerai il box con un rookie come Alex Rins, gli darai una mano a scoprire la MotoGP?
"Secondo me Alex è un pilota di talento, molto forte. Sono contento che sia il mio compagno di squadra, perché credo che abbia buone possibilità di diventare un pilota molto forte in MotoGP. Spero di essergli d'aiuto e che possa imparare il prima possibile, perché sicuramente sarà molto importante per velocizzare lo sviluppo della moto. Quando hai due piloti più o meno sullo stesso livello, puoi dividere il lavoro e migliorare molto più velocemente. Però ovviamente deve avere il suo tempo, perché è solo al primo anno in MotoGP, ma sono sicuro che saprà andare molto forte da subito".

Questo però non ti mette addosso la responsabilità di dover essere il pilota di punta almeno ad inizio stagione?
"Sono molto contento di essere al centro di un progetto e non mi sono mai sentito così importante per una Casa. La Suzuki in questo poco tempo mi ha già dimostrato di fare tanto affidamento su di me e queste sensazioni sono molto importanti".

La Suzuki è stata molto competitiva nella seconda parte del 2016. Ti aspetti di ripartire dallo stesso livello?
"E' difficile da dire. Non sai mai quale sarà il tuo livello quando cambiano così tante cose come quest'anno. Io penso di essere in forma e di aver dimostrato negli anni di poter essere un pilota competitivo e di poter vincere. Credo che lavorando bene abbiamo tutte le potenzialità per poterlo fare. In questo momento però non dobbiamo pensare a questo, ma a mettere la moto a posto in maniera tale che io mi possa sentire più a mio agio possibile. Poi credo che con questo venga tutto il resto".

E' più importante cucirsi addosso la moto o adattarsi alla moto?
"Credo entrambe le cose, perché non avrai mai la moto perfetta. Puoi adattarla alle tue sensazioni, ma è importante anche adattarsi, perché non puoi pensare di fare una moto che vada esattamente come pensi tu senza fare alcun cambiamento. Lo stile di guida è completamente diverso rispetto alla mia moto precedente, quindi devo riprendere un po' le misure per imparare a sfruttare la GSX-RR al massimo".

Pensi di aver fatto questo cambiamento nel momento giusto della tua carriera?
"Non voglio parlare del passato, perché ne ho già parlato tanto, dicendo sempre cose positive. Stavo bene, quindi non avevo la necessità di cambiare aria. In generale venire qui è stata un'ottima opportunità. Ho analizzato entrambe le possibilità e questa è quella che mi ha convinto di più, perché mi ha messo al centro di un progetto ed è la prima volta nella mia carriera che mi successo. Per questo ho deciso di prendere questa direzione, con tutti i rischi che comporta quando si va a cambiare squadra. Ma sinceramente sono molto tranquillo".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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