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Iannone: "Quando cala la gomma, la moto è difficile da gestire"

Il pilota della Suzuki è contento del ritmo tenuto nei primissimi giri della gara del Mugello, ma poi con il calo del grip al posteriore la sua GSX-RR diventa molto difficile da gestire. La speranza è di trovare delle soluzioni a breve.

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Miquel Liso

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP, Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP, con un casco in ricordo di Nicky Hayden
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Per come si erano messe le cose sabato, con il 16esimo posto in griglia, Andrea Iannone può tutto sommato vedere il bicchiere mezzo pieno al termine del GP d'Italia, visto che almeno è riuscito a piazzare la sua Suzuki all'interno della Top 10, chiudendo in decima posizione.

Dopo una grande partenza, il pilota di Vasto è rimasto per un po' nel gruppetto dei migliori, poi però quando è calata la gomma si è dovuto arrendere a rimanere nel terzo trenino, transitando comunque sotto alla bandiera a scacchi non troppo distante da piloti come Johann Zarco e Jorge Lorenzo.

"Non siamo sorpresi dal calo della gomma, credo che sia una cosa normale. Il problema è che quando succede, la moto cambia comportamento. Ovviamente le qualifiche non sono andate bene e partire da così indietro non è mai facile in MotoGP. Su questo sono riuscito a metterci una pezza subito in gara, perché ero nono alla prima curva e poi ho continuato a superare. Questo è un aspetto molto positivo" ha detto Andrea.

Il momento è difficile, ma lui non ha alcuna intenzione di arrendersi: "Mi dispiace però, perché negli ultimi due anni qui sono salito sul podio ed ho fatto delle gare fantastiche. L'anno scorso avevo chiuso il campionato sul podio, dopo una battaglia incredibile, quindi trovarsi in questa situazione è molto difficile da digerire. Però non mollo, stiamo lavorando e sappiamo di cosa abbiamo bisogno. Dobbiamo capire quanto tempo ci vorrà, anche se io ovviamente spero che ne verremo fuori il prima possibile, perché nessun pilota vuole rimanere in una situazione del genere".

Riuscirci tra pochi giorni a Montmelò è impensabile, ma è convinto che in Giappone sappiano cosa serve alla GSX-RR per tornare a brillare: "Penso che a Barcellona sarà presto, però cercheremo di fare del nostro meglio in ogni gara. Dobbiamo fare dei cambiamenti a piccoli passi. Per esempio, dobbiamo perfezionare l'elettronica, perché quando la gomma è nuova riusciamo a stare con il gruppo di testa, ma quando la gomma dietro inizia a scivolare facciamo veramente fatica a gestire il comportamento della moto e diventa tutto più difficile. In più non riusciamo ad accelerare bene, perché quando rialzo la moto ha tantissimo spin. E anche nella frenata non riusciamo a rallentare come vorremmo, quindi abbiamo tanti piccoli aspetti da migliorare, ma credo che abbiamo le basi per farlo".

Se non altro, dopo diversi giorni alle prese con un virus intestinale che lo ha debilitato parecchio, almeno sul quel fronte le cose sembrano andare meglio: "Sicuramente non sono ancora al 100%, perché ho avuto una settimana difficile, però sono arrivato in gara più o meno a posto. Non ero al massimo delle forze, ma credo che sarebbe cambiato poco".

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