Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera

Iannone: "Qualche coglione non ha capito cosa succedeva l'anno scorso!"

Il pilota Suzuki ha chiuso davanti a tutti le libere del venerdì al Mugello. E si è sciacquato la bocca con parole forti perché nel 2017 è stato lasciato da solo ai suoi guai. Ora che la GSX-RR sembra competitiva Andrea è pronto a voltare pagina.

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP

Andrea Iannone continua a stupire: il pilota di Vasto con la Suzuki è stato il più veloce nelle due sessioni di prove libere del GP d’Italia al Mugello. È stato l’unico a sfondare il muro dell’1’47”, lasciando la Yamaha di Maverick Vinales a tre decimi e la Honda del leader del mondiale, Marc Marquez, a quasi mezzo secondo.

Dopo che ha ufficializzato ieri che non farà più parte della Suzuki per fare posto a Mir, Iannone sembra essersi liberato di un peso e si esprime in pista al suo meglio: “Stiamo migliorando. Penso di essere forte qui, ma credo che alla fine saremo molto vicini”.

Sei velocissimo sul giro secco, ma sei soddisfatto anche del passo gara?
“Penso che sia stato il migliore, ma oggi non serve a niente. Conta quello che si riuscirà a tenere domenica quando si accenderà il semaforo…”.

Cosa hai visto del terribile crash di Pirro?
“Ho visto quello che hanno fatto vedere nel reply in tv. Io stavo uscendo dai box e, purtroppo, l’ho visto cadere. Michele ha dato una botta fortissima e meno male che è cosciente e se l’è cavata bene, perché quando cadi a oltre 340 km/h non è mai facile. Ha saputo che sta bene e sono felice per lui”.

Petrucci dice che la pista al dosso non è il massimo?
“Per loro che vanno 10/12 km/h più forte sul rettilineo potrebbe essere così, perché già con noi la moto si muove abbastanza. Se arrivano più forte di noi può essere un punto un po’ così. Io, però, detengo il record di velocità del Mugello (354 km/h). Diciamo che ci vogliono le palle come sempre. Noi le abbiamo e non lo temiamo il dosso”.

Sarebbe da smussare prima della staccata?
“O fai andare tutte le MotoGP 10 km/h più piano in quel punto, ma è difficilissimo, perché nelle altre piste raggiungiamo velocità alte, ma non ci sono degli scollinamenti come al Mugello”.

“Secondo me, dipende molto anche dalla traiettoria che si sceglie di fare. Io riesco a tenere la moto molto stabile, però ho una linea mia che è diversa da tutti gli altri. Il dosso lo puoi prendere in modo diverso. Io non ho problemi a fare il dosso...”.

Quando la Suzuki è competitiva, tu sei davanti?
“Ecco, quante volte voi giornalisti mi avete dato del... coglione e io me lo sono preso in silenzio. Ma oggi devo dare del coglione a qualcuno di voi, lo dico per modo di dire. Uso questo termine per far capire come si fa a non intendere che se si cambiano tante cose tutte insieme diventa tutto molto difficile, specie se una Casa ammette di aver fatto un errore, di aver fatto una scelta tecnica sbagliata già dall’anno precedente e lo dichiara solo a metà campionato”.

“Poi è chiaro che ci vuole un po’ di tempo per tornare dove dovresti essere. Però un pilota che ha vinto, non è l’indomani non è più capace! La gente è abituata a parlare, parlare...”.

Hai conquistato tre podi e al Mugello sei davanti…
“Ma di cosa stiamo parlando? Io in questo momento mi sento bene con la Suzuki, mentre l’anno scorso non avevo il feeling con la moto. E sfiderei qualsiasi pilota a guidare senza feeling. Abbiamo lavorato bene, prima abbiamo sofferto e oggi siamo davanti. Non voglio più parlare di quello che sarà, perché voglio concentrarmi a fare le gare, sfruttando il potenziale della moto da qui fino a fine campionato”.

Un collega lo incalza ancora: magari tra un po’ qualcuno potrebbe avere dei rimpianti…
“Mi fai incazzare di più e vedi come sono… nervoso! (e ride). Le cose ormai sono fatte non si può più fare niente”.

“Ho cercato di dare il mio meglio in Suzuki e avrò anche commesso degli errori che pago, ma io adesso mi metto a lavorare a testa bassa perché mi considero un pilota con del talento e che tecnicamente sa dare le giuste indicazioni agli ingegneri per migliorare la moto”.

“Non ho ancora 40 anni, per cui ho ancora l’età per ricominciare da capo: ho tutta l’energia di questo mondo e ripartirò ancora una volta, sperando di arrivare dove vorrei…”.

Domenica si potrà sognare, magari migliorando i tre podi?
“Bisogna stare con i piedi per terra. Si deve cercare di migliorare la moto turno dopo turno, come stiamo facendo. A mio parere siamo già molto vicini al limite, per cui non sarà facile crescere ancora, ma ovviamente ci proveremo”.

“Ho alcuni problemi di natura elettronica perché non riesco a gestire i movimenti della moto. Dobbiamo capire se i ragazzi del team riusciranno a fare uno step in questa direzione e se riusciremo a essere costanti per tutta la gara, allora siamo forti”.

Hai usato il telaio con la pelle in carbonio?
“Non l’ho usato, dobbiamo concentrarci su quello che ho detto. Per il momento la moto mi piace, per cui non è una mia priorità avere un telaio diverso. Lo proverò, comunque, domani…”.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Petrucci: "Il punto dell'incidente di Pirro è pericoloso. Ne dovremo parlare"
Articolo successivo Valentino: "Ho un buon passo, ma lo hanno anche altri sei o sette..."

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera