Iannone: positività confermata, ma il quantitativo è esiguo
Il legale del pilota dell'Aprilia ha rivelato alla Gazzetta dello Sport che anche il campione B ha dato esito positivo, ma che il basso quantitativo di sostanze favorisce la tesi difensiva della contaminazione alimentare.
Andrea Iannone, Aprilia Racing Team Gresini
Gold and Goose / Motorsport Images
Ancora non c'è stato un annuncio ufficiale da parte della Federazione Internazionale, ma anche le controanalisi del campione B avrebbero attestato la positività di Andrea Iannone al controllo antidoping effettuato in occasione del Gran Premio della Malesia dello scorso anno.
Stando a quanto ha riferito alla Gazzetta dello Sport il suo legale, Antonio De Rensis, i valori di Drostonolone, uno steroide androgeno anabolizzante, sarebbero davvero bassi e questo lascia aperto lo spiraglio della contaminazione alimentare, dovuta alle carni "trattate" mangiate in Asia, come vuole dimostrare proprio la difesa del pilota dell'Aprilia.
"Le controanalisi dovrebbero attestare la presenza di metaboliti pari a 1,150 nanogrammi per millilitro, quantitativo esiguo, considerando anche che il pilota era da oltre un mese in Asia e che il test, eseguito subito dopo il GP, era relativo ad un campione di urine molto densa, pari a 1,024, per la forte disidratazione della corsa" ha detto De Rensis alla Gazzetta dello Sport.
"E' un dato che ci conforta verso la tesi della contaminazione alimentare, anche perché gli steroidi sono assunti con cicli lunghi, non occasionali. Alla prima comunicazione ufficiale avvieremo le nostre attività per mostrare l'estraneità di Iannone e riconsegnarlo all'Aprilia, di cui apprezzo l'atteggiamento garantista" ha aggiunto.
Ora quello che bisogna capire è quali potranno essere i tempi: per prima cosa, una volta notificata la positività del campione B, scatterà un deferimento e successivamente il procedimento alla Corte Disciplinare Internazionale, che emetterà una sentenza entro 45 giorni. Eventualmente, esiste poi la possibilità di un ricorso anche al TAS.
A questo punto appare molto difficile che il pilota di Vasto possa prendere parte ai test invernali, anche se in teoria avrebbe ancora la possibilità di chiedere la revoca della sospensione provvisoria scattata lo scorso 17 dicembre.
Fare una previsione comunque non è semplice, perché il raggio della possibile sanzione è molto ampio: si va da una semplice reprimenda fino ad una squalifica di 4 anni, anche se per arrivare fino a questa dovrebbe essere dimostrato il dolo e la vicenda non sembra andare in questa direzione fortunatamente.
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