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Iannone distrutto: "Mi hanno strappato il cuore"

Il pilota di Vasto ha commentato la squalifica di 4 imposta dal TAS per doping, manifestando il suo dolore, ma anche la voglia di non arrendersi di fronte ad una sentenza che non reputa giusta: "Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere".

Andrea Iannone, Aprilia Racing Team Gresini

Andrea Iannone, Aprilia Racing Team Gresini

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Iannone è distrutto, e non potrebbe essere diversamente. Il pilota di Vasto si è affidato ai social network per divulgare la sua reazione alla squalifica di 4 anni che gli è stata inflitta dal TAS, che ha inasprito la sentenza di 18 mesi che gli era stata comminata lo scorso marzo dalla FIM per la positività al Drostonalone rilevata in occasione del Gran Premio della Malesia dello scorso anno.

Il Tribunale Arbitrale ha infatti accolto l'appello della WADA, che chiedeva il massimo della pena, non riconoscendo l'attenuante della contaminazione alimentare che era stata riconosciuta in primo grado.

Purtroppo per Andrea, secondo il TAS, il suo team legale non è riuscito a dimostrare in maniera incontrovertibile la provenienza della carne ed il fatto che fosse contaminata, quindi ha deciso di non considerarla una violanzione antidoping involontaria, prolungando al massimo la pena.

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Cosa che per Iannone vuol dire dover stare lontano dalle gare fino al 17 dicembre 2023 e che inevitabilmente porterà alla fine della sua avventura in Aprilia, nonostante la Casa di Noale abbia aspettato fino ad oggi per definire i piani del suo secondo pilota per il 2021.

"Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo tempo opportunità, perché di certo non mi arrendo" ha scritto Iannone, lasciando intendere che la vicenda potrebbe anche non chiudersi davanti alla giustizia sportiva.

"Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei".

"Mi chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro al cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi, ma non l'uomo" ha concluso.

 

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