Iannone, che mazzata: squalificato 18 mesi per doping
La sentenza ha riconosciuto la contaminazione alimentare involontaria, ma lo accusa di non aver osservato gli elenchi delle sostanze proibite. La squalifica termina il 16 giugno 2021, ma il pilota dell'Aprilia andrà al TAS.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Dopo una lunghissima attesa, è finalmente arrivata la sentenza legata al caso doping di Andrea Iannone: il pilota dell'Aprilia è stato squalificato per 18 mesi per la positività al Drostanolone, uno steroide anabolizzante, riscontrata in occasione del Gran Premio della Malesia dello scorso anno.
Per lui squalifica era scattata d'ufficio non appena aperto il caso, lo scorso 17 dicembre. Questo vuol dire che i 18 mesi scadranno il 16 giugno 2021 (il comunicato FIM chiarisce però che il #29 è stato squalificato anche dalle gare di Sepang e di Valencia dello scorso anno, nelle quali comunque non aveva marcato punti).
La cosa curiosa è che la sentenza riconosce il fatto che il pilota di Vasto sia stato vittima di una contaminazione alimentare dovuta alle carni trattate mangiate durante il tour asiatico della MotoGP, cosa che la difesa ha provato a dimostrare fin da subito.
E in questo si spiega la condanna a soli 18 mesi, quando normalmente in primo grado la casistica prevedeva ben quattro anni di squalifica per questo tipo di positività. E infatti questa era stata anche la richiesta dell'accusa, che invece aveva spinto sull'assuzione della sostanza per fini estetici e non legati al miglioramento della prestazione.
Tuttavia, al pilota di Vasto è stato contestato il fatto di non aver controllato l'elenco delle sostanze proibite e alla Casa di Noale di non aver vigilato abbastanza sul comportamento del suo dipendente.
La palla ora quindi passa di nuovo alla difesa, che sicuramente porterà il caso davanti al TAS. L'avvocato De Rensis, infatti, ha in mano la carta dell'esame del capello di Iannone, già presentato anche davanti ai tre giudici della FIM, che esclude la presenza di sostanze dopanti da dopo l'estate scorsa.
Si tratta di un esame che ha portato a numerose sentenze favorevoli davanti al TAS, che ha ribaltato anche delle squalifiche di quattro anni. Se questo si dovesse esprimere in tempi brevi, potrebbe giocare a favore di Andrea, visto che la pandemia di Coronavirus per ora ha impedito la partenza della stagione 2020 della MotoGP, che non si sa ancora quando potrà cominciare.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Subscribe and access Motorsport.com with your ad-blocker.
From Formula 1 to MotoGP we report straight from the paddock because we love our sport, just like you. In order to keep delivering our expert journalism, our website uses advertising. Still, we want to give you the opportunity to enjoy an ad-free and tracker-free website and to continue using your adblocker.
Top Comments